<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Bonus per le dentiere
e ritorno alle lire Anni 50

Siccome vanno di moda i populisti, cioè quei politici che, volendo assecondare il popolo bue, le sparano grosse, io e il mio Gino siamo andati al teatro "La Grola" a sentirne uno, un parlamentare.

Devo premettere che ero prevenuta. L'oratore si è presentato in camicia, e quasi subito se l'è cavata restando in canottiera, come il popolo che suda (il popolo suda sempre). Prima di cominciare il comizio ha detto che sono tutte belle le mamme del mondo ma che quelle di Verona sono meglio. Tutto il teatro ha applaudito ed è partita una òla che è durata non meno di quelle dei mondiali di calcio. «Ma voi tutti, anche se non siete tutti mamme - ha aggiunto rivolgendosi al pubblico, quasi tutto maschile - siete belli» ed è partita un'altra òla.

Poi ha cominciato ad attaccare gli stipendi dei parlamentari (ma lui non ha nessuna voglia di rinunciare al suo) e i vitalizi (ma lui lo avrà e ne è ben contento). Nuovo fragoroso applauso. Ha detto che se il suo partito vincerà le elezioni politiche, equiparerà le pensioni minime alla paga di un impiegato direttivo e che introdurrà bonus per le dentiere, le giarrettiere, le zanzariere e le bomboniere.

Si è scagliato poi contro l’"immigrazione selvaggia" e ha promesso pene detentive dai dieci ai quindici anni per chi accoglie i profughi. «Massa poco, ghe vorìa l'ergastolo» ha urlato uno che era seduto vicino a noi, forse quello che qualche giorno fa a Montorio ha preso a bastonate un cigno. «Lo introdurremo per decreto» ha risposto l'oratore suscitando un gran bàito di consensi. Poi ha attaccato l'Unione Europea e ha detto che ci saranno due referendum (il primo sarà di prova) per uscirne, come hanno fatto i portoghesi (voleva dire inglesi) e che si tornerà alla lira degli Anni Cinquanta, alle banconote grandi come nissói. «Ma le scarsèle nel frattempo si sono rimpicciolite» ha obiettato uno. «Ci sarà un decreto per allargarle» ha assicurato il comiziante. Ennesimo applauso cui si è unito anche il mio Gino. Infine il reddito minimo, anche per i disoccupati, sempre per decreto, non sarà inferiore alla retribuzione di un maestro di tango. Il mio Gino ha commentato che i maestri di tango i ciàpa un saco de schèi.

Silvino Gonzato

Suggerimenti