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Bisinella: «Punto sulla famiglia
e su una città aperta al dialogo»

Patrizia Bisinella nell’appello finale agli elettori, tra Giorgetti, la Leso e Tosi FOTO MARCHIORI
Patrizia Bisinella nell’appello finale agli elettori, tra Giorgetti, la Leso e Tosi FOTO MARCHIORI
Patrizia Bisinella nell’appello finale agli elettori, tra Giorgetti, la Leso e Tosi FOTO MARCHIORI
Patrizia Bisinella nell’appello finale agli elettori, tra Giorgetti, la Leso e Tosi FOTO MARCHIORI

«Non volevo incontrare uno che viene qui per insultare la nostra città». È visibilmente contrariata Patrizia Bisinella quando arriva al Caffè Corsini, a due passi da quel municipio che domenica contenderà nelle urne a Federico Sboarina. L’incontro con la stampa era previsto in un bar sul Liston, ma a presidiare la zona erano arrivati, qualche minuto prima, Matteo Salvini e un gruppo di leghisti di ritorno da un giro al mercato del Saval. Per evitare contatti ed eventuali tensioni, lo staff della candidata ha così consigliato il cambio in corsa di location.

«La scelta», afferma la Bisinella, «sarà tra due modi diversi di intendere la città, chiedo un voto per fermare la demagogia inconcludente del segretario Salvini che finora ha saputo solo offendere la nostra città dipingendola in modo negativo». A indignare la candidata dello schieramento tosiano è soprattutto una frase contenuta nella lettera aperta, pubblicata a pagamento sui giornali e diffusa nei social, in cui Sboarina scrive che il sindaco Flavio Tosi «utilizza la sua fidanzata» per «rimanere a galla».

«Una frase offensiva, non solo per me, ma per tutte le donne, che rivela una mentalità retriva e sessista: io non rinnego i miei rapporti affettivi, ma alle spalle ho un lungo percorso professionale e politico all’interno delle istituzioni, credo quindi di aver dimostrato le mie capacità. Quando ho accettato la candidatura», continua, «l’ho fatto sulla base di progetti, contenuti e idee per Verona, in continuità con quanto è stato fatto, certo, ma con una sensibilità e un’esperienza particolari per traghettare la nostra città sulla scena internazionale, quindi», aggiunge, «spero in una forte presa di posizione delle donne perché è inaccettabile che qualcuno ci ritenga utilizzabili. Ma», aggiunge Patrizia Bisinella, «questo atteggiamento non mi stupisce perché non ho mai sentito i miei avversari parlare di programmi, ma solo denigrare quello che ha fatto l’amministrazione uscente, nonostante Sboarina abbia condiviso gran parte di ciò che ora critica. E adesso dimostra di non essere in grado di confrontarsi sui contenuti, per questo preferisce insultare».

Nel suo appello agli elettori, la senatrice assicura che il suo programma «è incentrato sulla persona, la famiglia, i temi sociali». E aggiunge: «Sarò il sindaco di tutti i veronesi, per una città aperta al dialogo con tutti, inclusiva, orgogliosa del suo valore e con una visione europea, lontana anni luce», esclama, «dalle forze demagogiche, estremiste e antieuropeiste che stanno nell’altra coalizione». Al tavolo con la candidata c’è anche il sindaco Flavio Tosi, esponenti dell’amministrazione uscente come l’assessore Anna Leso, il consigliere Vittorio Di Dio, il presidente dell’Agec Massimo Galli Righi e il deputato di Forza Italia Alberto Giorgetti. «Il nostro è un vero raggruppamento civico, fatto di amministratori veri, e un sindaco donna avrà una maggior sensibilità per prendersi cura dei problemi dei cittadini... Sboarina ha Salvini, Meloni, Berlusconi che dettano le loro ricette e poi se ne tornano a Roma o a Milano».

Enrico Santi

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