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Bisinella: «Confronto
su proposte, non slogan»

Patrizia Bisinella, candidato sindaco di Fare!, con Vittorio Di Dio candidato al Consiglio FOTO MARCHIORI
Patrizia Bisinella, candidato sindaco di Fare!, con Vittorio Di Dio candidato al Consiglio FOTO MARCHIORI
Patrizia Bisinella, candidato sindaco di Fare!, con Vittorio Di Dio candidato al Consiglio FOTO MARCHIORI
Patrizia Bisinella, candidato sindaco di Fare!, con Vittorio Di Dio candidato al Consiglio FOTO MARCHIORI

Enrico Santi

Si definisce «portabandiera di una squadra forte che punta a dare continuità all’azione amministrativa per altri dieci anni». Patrizia Bisinella, 46 anni, laureata in Giurisprudenza, senatrice di Fare! e componente della commissione Affari costituzionali, è originaria di Castelfranco Veneto, ma da tre anni vive a Verona insieme al sindaco uscente Flavio Tosi.

Dopo la presentazione di sabato sulla scalinata del municipio, ieri la candidata sindaco della compagine tosiana è riapparsa al fianco di Vittorio Di Dio, il vicecapogruppo della lista Tosi che ha ufficializzato la sua ricandidatura. E dalla Bra, la senatrice lancia il guanto di sfida agli avversari: «Spero che accettino di confrontarsi con me sui temi della città, sono sicura che i veronesi sappiano distinguere tra chi è competente e chi usa solo slogan.

Il leader della Lega, Matteo Salvini, al Palasport per la convention sulla legittima difesa, ha “incoronato“ il candidato del centrodestra Federico Sboarina...

In un giorno come il 25 aprile la presenza di Salvini è stata negativa e strumentale. Sulla sicurezza e la legalità, Verona è un modello, basta andare nelle città vicine per notare la differenza. In fatto di lotta al degrado, io esco dalla scuola dei sindaci-sceriffo e non me ne vergogno. Quanto alla legittima difesa sono stata tra le prime, al Senato, a presentare un progetto di legge, quindi non dobbiamo prendere lezioni da nessuno.

Ma Sboarina si è detto sicuro della vittoria.

Loro rappresentano un centrodestra vecchio e incoerente, noi siamo il centrodestra nuovo, fedele ai valori e che ha dimostrato con i fatti di saper amministrare, per questo noi puntiamo a vincere già al primo turno. Non vogliamo rischiare che qualcuno, che non sa nemmeno leggere una delibera, faccia tornare indietro di dieci anni Verona per incapacità e improvvisazione.

Il fatto di essere la compagna di Flavio Tosi la condiziona?

Per Flavio è stato difficile scegliere di candidare la sua fidanzata, ma per me non è una difficoltà. Anzi, rappresenta un arricchimento perché in questi ultimi anni, grazie a Flavio, che sarà capolista della Lista Tosi per dare il suo apporto in Consiglio comunale, ho avuto modo di conoscere da dentro le grandi questioni della città, che sento mia, e di cui ho avuto modo di occuparmi anche in Parlamento. Sono tanti ad avere un certificato di nascita non veronese e che si impegnano tutti i giorni per la città.

Per la prima volta alle amministrative ci saranno due candidate sindaco donne, lei e Orietta Salemi del Pd. Che ne pensa?

È lo specchio dell’evoluzione della società e non mi stupisce, poiché l’elettorato è in maggioranza femminile. Per quanto mi riguarda, però, voglio essere giudicata sulle proposte perché i veronesi sceglieranno sulla base delle capacità e delle competenze, non sul fatto che un candidato sia uomo o donna...

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