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Bici contromano, ci vanno senza aspettare la legge

'Na malcunà (par no dir de pèzo) commissione della Camera dei deputati - scrive la Olga - ha presentato una proposta di legge perché i ciclisti possano andare contromano. Non ce n'era bisogno. Lo fanno già, e quasi sempre impunemente. I ciclisti indisciplinati, vale a dire la stragrande maggioranza di quelli circolanti, la legge se la sono già fatta per conto loro ed è in vigore da sempre. Cari Baso e Cuomo, rispettivamente presidente e direttore dell'Aci di Verona, che ieri su queste pagine vi siete stupiti della sciagurata iniziativa parlamentare, capisco la vostra preoccupazione: se entrasse in vigore questa legge sconsiderata, anche quei ciclisti che stanno rispettando il codice della strada si sentirebbero legittimati a entrare nel gregge dei senza regole. Non tutti, mi auguro, perché l'essere investiti essendo dalla parte della legge, si finisce all'ospedale o all'obitorio come quando si è dalla parte del torto. Chi ci tiene alle proprie ossa continuerà a fare la cosa più ragionevole, rispettando la legge che vale più delle altre, quella della propria incolumità. Ogni volta che io e il mio Gino prendiamo la macchina rischiamo di tirare sotto i ciclisti che, pedalando contromano, sbucano improvvisamente da una curva. Sono spavaldi e arroganti. Se li mandi a quel paese, loro ti urlano mandandoti in un paese dove si sta peggio o ti salutano facendo scattare il dito medio. Te vien vóia de coparli. La nostra città ha delle vie strette in cui a fatica può passare un'auto, figuriamoci se sono adatte alla circolazione contromano delle biciclette. Se passerà la legge, prepariamoci ad assistere a spegassi. Lo temono anche i ciclisti disciplinati come il nostro prezioso collaboratore Gianni Villani (da tanti ani el ne conta con competènsa e bravura dei spetàcoli in Arena) che in una lettera al giornale denuncia l'anarchia del popolo delle due ruote che non solo ama viaggiare contromano, ma invade disinvoltamente i marciapiedi, non dà la precedenza ai pedoni sulle strisce e passa col rosso. Ecco, i ciclisti come Villani sono i primi a denunciare una legge insensata e pericolosa. Ci aspetteremmo altrettanto dall'associazione "Amici della bicicletta". •

Silvino Gonzato

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