<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Apparentamenti

Bertucco risponde:
«Sboarina l'ho visto
ma non lo voto»

Bertucco all'incontro con Polato e Sboarina
Bertucco all'incontro con Polato e Sboarina
Bertucco all'incontro con Polato e Sboarina
Bertucco all'incontro con Polato e Sboarina

Dopo l'incontro con Sboarina e Polato, Michele Bertucco, candidato sindaco di Verona in Comune e Sinistra in Comune, commenta: «È vero, ho visto Sboarina ma non lo ritengo un voto utile per la città e il 25 non andrò a votare».

L'ex capogruppo del Pd, che per i calcoli elettorali entrerebbe in consiglio comunale soltanto in caso di vittoria di Sboarina, specifica: «Tosi resta una sciagura per Verona (con o senza Pd). Ma lo dico chiaro e tondo una volta di più: la coalizione di centro destra che fa capo all’ex assessore della prima giunta Tosi Federico Sboarina non è un voto utile per Verona. A questo punto è necessario pure spiegare che il consigliere Daniele Polato, col quale mi sentirò libero di pranzare anche in futuro, gode della mia stima sia sotto il profilo umano che per l’impegno profuso nell’esercizio della sua funzione pubblica contro le devastazioni della seconda giunta Tosi. Se avessi voluto tenere l’incontro segreto mi sarei incontrato da un’altra parte, in orario diverso e in compagnia di altre persone, magari alle 7 del mattino davanti a casa di Giorlo» E svel di essersi incontrato a parlare di urbanistica anche con l’assessore Gian Arnaldo Caleffi («chissà se lo ha detto a Tosi...»).  E conclude: «Chiariti quali sono i rapporti tra la sinistra e Sboarina, resta da capire quali sono quelli tra il Pd e Tosi. La questione mi riguarda e ci riguarda direttamente perché da una forza che pretendeva i miei voti vorrei sapere che cosa ha intenzione di fare su opere devastanti come il traforo».

 

IL PDF: «NON CI SVENDIAMO»

Intanto Filippo Grigolini del Popolo della Famiglia annuncia: «Nonostante una legge che ci permetterebbe di entrare in consiglio comunale – ma con un accordo che comporterebbe di cedere ad compromesso - non faremo nessun accordo. Siamo stati chiamati e cercati da tutte le forze politiche che adesso si contendono la spartizione del potere in città: abbiamo deciso di incontrarli per capire quali siano le loro proposte vere e reali che intendono fare per le famiglie veronesi e valutarne la credibilità. Li incontreremo ma - si sappia fin da ora - non abbiamo nessuna intenzione di svenderci per una poltrona, né, tantomeno, di vendere la fiducia riposta in noi da tanti veronesi. A nessun prezzo. Ascolteremo, valuteremo e quindi daremo indicazione ai nostri elettori, in vista del 25 giugno»

Suggerimenti