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Bentegodi, il Comune rassicura
Ma è scontro sul costo dei danni

Le condizioni del terreno di gioco del Bentegodi, pesantemente segnato dal palco di Robbie Williams
Le condizioni del terreno di gioco del Bentegodi, pesantemente segnato dal palco di Robbie Williams
Le condizioni del terreno di gioco del Bentegodi, pesantemente segnato dal palco di Robbie Williams
Le condizioni del terreno di gioco del Bentegodi, pesantemente segnato dal palco di Robbie Williams

Al Bentegodi Robbie Williams ha lasciato il segno, con circa mezzo campo da rifare e danni, secondo le stime del Comune, per ben 250mila euro. L’assessore allo Sport Filippo Rando, tuttavia, assicura che per l’inizio delle partite di Coppa Italia, che dal 12 agosto vedranno impegnate le due squadre veronesi di serie A, Chievo ed Hellas Verona, il campo di gioco «sarà in perfette condizioni». Ne è sicuro, sottolinea «al cento per cento» e aggiunge che il Comune «vigilerà affinché tutto vada nel verso giusto».

Rando afferma, poi, che Palazzo Barbieri non teme eventuali contenziosi legali con la società organizzatrice del concerto. «Il contratto con Eventi parla chiaro e il Comune farà in modo che le clausole siano rispettate, siamo tranquilli, anche perché si sapeva fin dall’inizio che ci sarebbero stati danni nella parte del campo in cui poggiava il palco».

Ma la perizia effettuata lunedì scorso da un agronomo, per conto degli organizzatori, a tre giorni dal concerto della star inglese, rileva che la zona danneggiata in modo irreversibile misura 1.120 metri quadrati. L’erba lì avrebbe subito danni irreversibili causati dallo schiacciamento e dalla prolungata mancanza di luce. E l’esperto ipotizza, per il ripristino, un costo di 75 euro al metro quadro. Fatti i conti, quindi, sono 84mila euro. Cifra di molto inferiore a quella di cui parla l’assessore allo Sport. Altri 2.420 metri di manto erboso che erano stati coperti dai teli per farci stare il pubblico, pur danneggiati possono essere recuperati, sempre secondo questa perizia, in tempi brevi con una spesa di circa 8mila euro.

Ma, a Palazzo Barbieri, l’assessore Rando tira diritto e parla di danni stimati «in circa 250mila euro». E ribadisce: «Per il concerto di Robbie Williams, che è stato un successo per la città dal punto di vista organizzativo, Eventi aveva avuto la concessione del Comune e quindi aveva la responsabilità anche del terreno di gioco... Infatti si sapeva che dove poggiava il palco l’erba avrebbe avuto dei problemi».

Di «cifra inaudita» parla però Ivano Massignan, legale rappresentante di Eventi Srl. «Il problema è la natura del manto erboso, in parte costituito da erba artificiale, e di questo siamo stati informati solo poco prima del concerto, quando ormai la macchina organizzativa, compresa la vendita dei biglietti che sfiorava il sold out, era già avviata...». Ma il Comune ora vuole 250mila euro per i danni. «Una cifra inaudita», sospira Massignan, «se si considera che per rifare un campo normale solitamente ci vogliono 120mila euro». E aggiunge: «A San Siro il campo lo stanno rifacendo, ma lì si sono fatti sei concerti, tutti capiscono quindi che su un unico evento la ricaduta di una cifra del genere è pesantissima, e dire che siamo sorpresi è poco. Il concerto di Robbie Williams», evidenzia Massignan, «è stato un evento di grande visibilità per Verona, ma considerato questo precedente dubito che in futuro se ne possano ospitare altri perché con richieste di questo tipo o fai dieci concerti e ammortizzi i risarcimenti o non puoi più farne. Abbiamo messo in moto una macchina davvero imponente, con 1.200 addetti... Vedere, ora, andare in fumo tutto è sconcertante e disastroso».

Per far valere le sue ragioni, Massignan si è già rivolto a uno studio legale. E al sindaco, all’assessore e alle due società calcistiche è già arrivata una lettera degli avvocati Guido Beghini e Manola Visentini. In essa scrivono che soltanto lo scorso 8 giugno, nel corso di una riunione in Comune, Eventi aveva appreso «per la prima volta» che il manto erboso, rispetto al concerto di Tiziano Ferro del 9 luglio 2015 e organizzato dalla stessa società, era stato rifatto con il molto più costoso sistema ibrido.

Enrico Santi

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