<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Auto, satellitare e Ak-47

Banda dell’A4:
«parlerà» la Bmw
abbandonata

La Bmw sequestrata dalla Stradale
La Bmw sequestrata dalla Stradale
La Bmw sequestrata dalla Stradale
La Bmw sequestrata dalla Stradale

Si sono presi quello che nella loro mentalità era la cosa più importante. E che la dice lunga su cos’erano disposti a fare. Ma hanno lasciato quello che per la polizia invece si potrà rilevare molto utile.

Quando due notti fa, dopo un inseguimento di pochi minuti in autostrada, sulla A4, i malviventi inseguiti su una Bmw nera sono scappati a piedi, si sono portati dietro un Kalashnikov. Il mitragliatore più sicuro del mondo. Ma poi, quell’arma è stata trovata appoggiata alla recinzione oltre la quale i banditi si sono dileguati.

Forse l’arma era diventata troppo ingombrante. Forse il bandito se l’è dimenticata appoggiata alla rete pensando che chi scavalcava dopo di lui gliela passasse. O forse a quel punto i banditi hanno pensato che l’Ak-47 non servisse più. Ma quel che conta è che in quella macchina «calda» e non per la temperatura del motore tirato a 200 all’ora, sono stati trovati tanti reperti utili. Due in realtà fondamentali: un navigatore satellitare e un navigatore portatile. Che adesso sono all’analisi degli esperti della polizia scientifica che setacceranno ogni file, ogni località, indirizzo inserito.

Ha molte cose da raccontare questa Bmw, non soltanto per le due pistole calibro 38 e 45 con colpi in canna, così come con il colpo pronto è stato trovato il Kalashnicov. Ma nel bagagliaio sono state trovate anche due marmotte, contenitori carichi di polvere da sparo uno da 180 grammi e un altro da 170 (che di solito si usano per far saltare i bancomat), vanghe, picconi, piedi di porco. Ci sono poi quelle immagini del benzinaio sulla Gardesana a raccontare che tipi di banditi sono questi che vanno a fare benzina con un passamontagna in testa e un giubbotto antiproiettile addosso e uno appoggiato sulla cappelliera dietro.

Gente pronta a sparare. Pronta a ingaggiare un conflitto a fuoco se necessario visto che il loro munizionamento era tutto con il colpo in canna e che giravano con un Ak-47. Roba grossa questi, mica soltanto bancomat. Perchè a far saltare un portello bancario non ci vai con il giubbotto o con un mitragliatore. Un unico errore, quella manovra per non essere fotografati dal telelaser. Già perchè i banditi sono stati costretti alla fuga per una fatalità: quel telelaser della Stradale piazzato all’altezza di Sommacampagna, in direzione Venezia, alle 2.30 di notte.

Quando l’autista della Bmw l’ha visto ha superato un’auto in seconda corsia stando in terza, ma piano, affiancandola, giusto per non essere colpito e poi è rientrato, spegnendo i fanali. La pattuglia della Stradale a quel punto s’è messa all’inseguimento sfiorando i 200 chilometri all’ora. Poco dopo temendo di trovare una seconda pattuglia (spesso con i controlli con il telelaser ce n’è una a monte e una a valle), i banditi hanno mollato la Bmw in una piazzola di sosta e sono fuggiti a piedi. «La prima cosa che dobbiamo fare è garantire l’incolumità di chi viaggia sulle nostre strade», spiega il dirigente della Stradale veronese Girolamo Lacquaniti, «non ci possiamo mettere a fare Fast and Furious speronando automobili o sparando dietro a quelle che fuggono. Adesso analizzeremo tutto quello che è stato trovato, ed è parecchio materiale utile alle nostre indagini», ha concluso. Anche il jammer trovato dimostra che la banda era una seria. I jammer per reti Gsm bloccano l'uso dei cellulari inviando onde radio di disturbo sulla stessa frequenza che usano i telefonini. Ciò causa un'interferenza che inibisce la comunicazione tra cellulari e torri-ripetitori, paralizzando ogni attività telefonica nel suo raggio d'azione. Sulla maggior parte dei cellulari ciò che appare durante tale disturbo è semplicemente un segnale di assenza di rete, ma per un raggio che arriva anche a otto chilometri.

Quindi il jammer poteva rendere «invisibile» il telefono dei banditi, ma anche mettere in crisi le comunicazioni altrui.

Alessandra Vaccari

Suggerimenti