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Banchi ko e merce rovinata Danni per venti ambulanti

Gazebo collassati per la neve
Gazebo collassati per la neve
Gazebo collassati per la neve
Gazebo collassati per la neve

Il panorama da cartolina della Bra ne ha beneficiato. Ma per i 250 banchetti di Santa Lucia, aperti giusto dalla mattina di domenica, la neve ha rappresentato decisamente un brutto scherzo. E non solo per il fuggi-fuggi che ha innescato tra i visitatori, ancor prima delle 16. Ma anche per i disagi che venti ambulanti hanno riportato ai loro gazebo, la cui struttura è collassata durante la notte sotto il peso del manto bianco. «Danni? Almeno 3mila euro», quantifica Giovanni Mazzola, che con i suoi dolciumi arriva dalla Sicilia. «Il gazebo è crollato sotto il peso della neve, ora è da buttare: per fortuna un altro ambulante ne aveva uno da prestarci. E pensare che in tutte le altre fiere ognuno può portare il proprio. Quelli richiesti a Verona, invece, sono molto meno resistenti. Con tutto quello che paghiamo...». Qualche metro più in là una collega che vende frutta secca ha appena spostato lo «scheletro» sgangherato del suo gazebo nel vallo dell’Arena. «Nonostante i teli di plastica, stamattina la merce era in gran parte da buttare», si lamenta la donna, mentre monta un nuovo banco in prestito da un altro ambulante. «Assicurazione? Ci manca solo quella. Riusciamo appena a rientrare dalle spese. E io ho anche la famiglia: per stare qui ho dovuto affittare un appartamento». Scena simile all’altro capo della piazza, dove alle prese con il riallestimento c’è Moreno Danzi, storico commerciante di guanti. «Per fortuna la merce era al sicuro, ma il banco è andato», dice. Per lui, quindi, e per il poeta Luigi Pedilarco, ospite del suo banchetto con i suoi libri di poesie, il vero danno si configura nel mancato guadagno. «Riaprirò, se va bene, nel pomeriggio». Ma c’è anche chi se la prende con il Comune, che pure ha inviato alcuni volontari della Protezione Civile per liberare la parte alta dei banchi dalla neve: «Ci saremmo aspettati di più, c’erano anche fili elettrici ricoperti dalla neve. Abbiamo chiesto che gettassero sale. Finora, però, non si è visto nessuno». E.PAS.

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