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Bacanal, voto e polemiche «Franz» è Papà del Gnoco

La coda si snoda dall’ingresso della sede elettorale attraverso piazza San Zeno FOTOSERVIZIO DI GIORGIO MARCHIORI
La coda si snoda dall’ingresso della sede elettorale attraverso piazza San Zeno FOTOSERVIZIO DI GIORGIO MARCHIORI
La coda si snoda dall’ingresso della sede elettorale attraverso piazza San Zeno FOTOSERVIZIO DI GIORGIO MARCHIORI
La coda si snoda dall’ingresso della sede elettorale attraverso piazza San Zeno FOTOSERVIZIO DI GIORGIO MARCHIORI

È Franz, al secolo Francesco Gambale, il Papà del Gnoco 2019, il sire del Carnevale veronese numero 489. Lo ha decretato l’esito delle votazioni svoltesi ieri a San Zeno, con una folla di partecipanti ai seggi: 7.016 votanti, 3.989 voti andati a Franz, che concorreva con il numero due, e 3.012 voti a Sebastiano Ridolfi, Fox, che aveva il numero uno. Dalle urne sono uscite anche sette schede nulle e otto bianche. Nonostante il Mobility day e il tempo piovigginoso, piazza San Zeno è stata presa d’assalto fin dall’apertura dei seggi, alle 8, nell’oratorio dell’ex chiesa della Giustizia Vecchia, dove i due candidati hanno tenacemente tenuto le posizioni, con i loro sostenitori, distribuendo «santini» e manifestini elettorali. E se Franz si è presentato con il consueto completo nero e cappello a cilindro, Fox, con un autentico colpo di Carnevale, si è proposto in versione Trump, completamente sbarbato, due dita di pesante cerone sul viso e una sgargiante parrucca bionda con maxi-frangetta. In piazza una chiassosa atmosfera carnevalesca con banchetti che sfornavano a pieno ritmo tortellini, panini, vino e birra, musica a tutto volume e attivisti dei due pretendenti al trono a distribuire volantini per ingaggiare gli ultimi incerti tra gli elettori. Poche, invece, le maschere. Alle 10 avevano già votato duemila persone e da quell’ora si è formata una lunga coda in piazza, con un’attesa media di mezz’ora prima di arrivare al seggio. Così fino alle 13, quando, con centinaia di persone in attesa, i seggi sono stati chiusi, tra un coro di «buu» e di proteste. Il presidente del comitato del Bacanal del Gnoco, Valerio Corradi, spiega che «la decisione di chiudere alle 13 è stata presa dopo aver sentito i candidati e i fiduciari. Se avessero approvato la proroga avrei accettato. Ma loro per primi hanno optato per il rispetto dell’orario. Comunque, già da mezzogiorno, con i megafoni, avevamo diramato degli avvisi che alle 13 i seggi sarebbero stati chiusi». E comunque, commenta Corradi, «la consultazione si è svolta in un clima allegro, nel rispetto della festa di tutti che è il Carnevale. Una grande partecipazione, una delle più intense mai viste. «Ha vinto il Carnevale su tutto» ha commentato il sindaco Federico Sboarina che ieri mattina era a San Zeno. «Qui c’è una bellissima atmosfera, si vive lo spirito del Carnevale, quello che prende in giro la politica, che fa svagare la gente e non prende sul serio le polemiche». E sono stati diversi gli esponenti politici che ieri si sono mescolati alla folla dei votanti, come il ministro Lorenzo Fontana, «si viene qua perchè siamo veronesi e amiamo le nostre tradizioni», il sottosegretario alla Salute Luca Coletto, «amo sempre venire qui, nel cuore della veronesità», il senatore del Pd Vincenzo D’Arienzo, «questa è sempre una bella festa che nasce dal cuore della città», il deputato di Fratelli d’Italia e presidente del Consiglio comunale Ciro Maschio, il parlamentare leghista Paolo Paternoster, il consigliere regionale Massimo Giorgetti, l’assessore alle Manifestazioni Filippo Rando, l’ex sindaco e attuale consigliere Flavio Tosi con il collega della Lista Tosi Alberto Bozza. Ben piazzata ma discreta la presenza di poliziotti e carabinieri a garantire la sicurezza a una manifestazione su cui gravava il rischio di qualche «scintilla». Ma l’unica esplosione è stata quella dell’allegria generale. E non ha fatto male a nessuno. •

Elena Cardinali

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