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Avis, la festa dei 5mila donatori
«Siamo ancora troppo pochi»

La manifestazione s’è tenuta nell’auditorium di San FermoL’intervento dell’assessore Anna Leso alla giornata Avis del donatore FOTO MARCHIORI
La manifestazione s’è tenuta nell’auditorium di San FermoL’intervento dell’assessore Anna Leso alla giornata Avis del donatore FOTO MARCHIORI
La manifestazione s’è tenuta nell’auditorium di San FermoL’intervento dell’assessore Anna Leso alla giornata Avis del donatore FOTO MARCHIORI
La manifestazione s’è tenuta nell’auditorium di San FermoL’intervento dell’assessore Anna Leso alla giornata Avis del donatore FOTO MARCHIORI

Medagliette verdi, rosse, d'argento, dorate e persino con diamante, riservate a chi, da poco o molto tempo, ha deciso di arruolarsi tra le fila dei donatori di sangue.

Ieri mattina l'Avis comunale di Verona ha celebrato la giornata del donatore. Si tratta della 68esima edizione sul suolo scaligero, e ancora una volta il clima è di festa e promozione del ruolo del donatore, per attirare l'attenzione dei cittadini e del Palazzo.

Purtroppo, il tempo incerto ha reso meno visibile l'iniziativa, che prevedeva una sfilata tra le vie del centro dalla chiesa di San Fermo, dove si è celebrata la messa, fino a piazza dei Signori.

«Abbiamo dovuto rinunciare a piazza Bra per la concomitanza dell'evento degli Alpini e poi la pioggia della prima parte della mattina ci ha fatto optare per restare al coperto», spiega la presidente dell'Avis comunale Paola Silvestri. Il parroco di San Fermo ha messo a disposizione il piccolo auditorium annesso alla chiesa, ed è lì che sono stati premiati una ventina di donatori: dai più giovani, con 8 gesti solidali alle spalle, a chi ha ormai sorpassato le 120 donazioni e va ora in meritata "pensione”. Quelli che meriterebbero la medaglia, tra i complessivi 4.767 donatori attivi, sono molti di più. E a loro si aggiungono un centinaio di persone che, pur non avendo i requisiti per donare il sangue (essere maggiorenni, pesare almeno 50 chili ed essere in buona salute), sono particolarmente attivi nel promuovere l'associazione.

«La Giornata non è auto-celebrazione ma è un momento di propaganda della figura del donatore, per fare sapere alla gente di quanto sangue c'è bisogno», spiega Silvestri. «A Verona abbiamo ospedali d'eccellenza e siamo ancora troppo pochi per garantire il numero di sacche adeguato. L'anno scorso infatti, a livello provinciale, mancavano circa 5mila sacche di sangue per soddisfare la richiesta».

Nel 2015 l'Avis comunale ha fatto 8.757 donazioni, ma da un paio d'anni, ossia da quando il Polo Confortini ha preso a funzionare a pieno a regime, le necessità sono inevitabilmente aumentate.

«Il numero dei soci negli ultimi tempi è stabile, nonostante un po' di alti e bassi», conclude la presidente. «La situazione economica non favorisce la richiesta di un giorno di permesso dal lavoro per fare la donazione, e per questo abbiamo bisogno di sempre più iscritti. Ci appelliamo anche alla politica perché ci stia vicina. Al momento viene fatto il minimo indispensabile, mentre abbiamo bisogno di sentirci uniti».C.BAZZ.

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