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Autista del bus vivo e indagato per omicidio

Il pullman ungherese ripreso dalle telecamere in un’area di servizio in Lombardia un’ora prima dello schianto
Il pullman ungherese ripreso dalle telecamere in un’area di servizio in Lombardia un’ora prima dello schianto
Il pullman ungherese ripreso dalle telecamere in un’area di servizio in Lombardia un’ora prima dello schianto
Il pullman ungherese ripreso dalle telecamere in un’area di servizio in Lombardia un’ora prima dello schianto

Strage dell’autobus ungherese: indagato l’autista. L’uomo, J.V., cinquantaduenne ungherese, che è una delle due persone ricoverate a Borgo Trento e nei giorni scorsi era anche stato sottoposto a un intervento chirurgico alla testa, è stato quindi iscritto nel registro degli indagati dal pubblico ministero che coordina le indagini, Nicola Scalabrini, in relazione all’ipotesi di reato di omicidio stradale così come recentemente formulato dall’articolo 589 bis del codice penale.

AUTISTA SOPRAVVISSUTO. Identificata anche l’altra persona ricoverata, è un accompagnatore. E anche lui resta grave.

Dalla relazione tecnica della polizia scientifica della direzione centrale anticrimine della polizia di Stato, emerge che uno degli autisti del pullman ungherese è sopravvissuto allo schianto. Si tratta, in particolare, di colui il quale si ritiene fosse proprio alla guida al momento del tragico incidente che è costato la vita a 16 persone, di cui 11 minorenni. Ma non si è ancora in grado di dire se l’autista abbia avuto un malore o un colpo di sonno.

È J.V., l’uomo che i frame dell’autogrill in Brianza riproducono mentre transita davanti al distributore ripartendo dopo la sosta.

«Dalle immagini delle telecamere siamo stati in grado di rilevare che l’autista ha proceduto a una velocità media di un’ottantina di chilometri orari», ha detto il comandante della polizia Stradale Girolamo Lacquaniti, «quella è una velocità che potrebbe testimoniare un certo grado di stanchezza visto che il limite orario era maggiore, ma non possiamo affermare che l’autista abbia avuto un colpo di sonno o un malore. Sappiamo che possiamo escludere guasti meccanici al mezzo. La Procura ha deciso di indagare l’autista come atto dovuto, è un modo di garantire anche la persona e organizzare la sua difesa», conclude il comandante, «non siamo in grado di rilevare da quanto la persona fosse alla guida».

COMPARAZIONE DNA. La relazione è stata consegnata nel primo pomeriggio di ieri al sostituto procuratore della Repubblica. Concluse dunque le operazioni di comparazione dei diversi profili di Dna delle vittime e dei familiari coinvolti nell’incidente al pullman ungherese.

È stato possibile quindi dare una identità certa ai 16 corpi delle vittime rimaste coinvolte nel tragico incidente del pullman ungherese che nella notte tra il 20 ed 21 gennaio scorso si schiantò su un pilone dell’A4 all’altezza dell’uscita di Verona Est.

Gli esperti della polizia di Stato hanno esposto la loro relazione e le attività connesse alla presenza del procuratore capo, facente funzioni, Angela Barbaglio che insieme a Scalabrini ha voluto evidenziare l’ottima qualità del lavoro svolto grazie anche alla tempestività ed alla qualità delle attività svolte dall’istituto di Medicina Legale che ha proceduto agli esami autoptici ed al prelievo dei campioni di tessuto poi utilizzati per le comparazioni con i tamponi salivari che la polizia scientifica ha prelevato dai familiari delle vittime.

IDENTITÀ. Hanno così una identità certa non solo i 16 corpi delle vittime del tragico incidente ma anche i due sopravvissuti, ancora ricoverati in condizioni disperate all’ospedale di Borgo Trento, e le cui condizioni non avevano permesso un riconoscimento certo neanche da parte dei congiunti.

Un fratello dell’autista e un amico erano venuti fino a Verona, ma non erano stati in grado di riconoscere la persone ricoverata come quella che conoscevano, viste le condizioni.

La procura della Repubblica di Verona attraverso il suo procuratore facente funzioni, Angela Barbaglio, ha avviato le procedure per comunicare l’esito di questi ulteriori sviluppi di indagine sia alle autorità consolari ungheresi sia al magistrato italiano presente ad Eurojust.

NULLA OSTA. Acquisiti i risultati dalla polizia scientifica sarà possibile nelle prossime 24/48 ore disporre per il nulla osta della riconsegna dei corpi delle vittime che già in settimana potrebbero rientrare in Ungheria con un volo di Stato magiaro.

Le indagini proseguono con gli accertamenti tecnici già disposti dalla Procura della Repubblica, intanto dagli ospedali di Budapest sono stati dimessi l’insegnante ricoverato per trauma cranico a Borgo Roma e quello con il polso fratturato che era stato portato al Confortini. Restano invece ricoverati i coniugi Vigh, quelli che avevano perduto i loro due figli, Gyorgy Vigh, era stato definito il professore eroe. Era stato lui a fare dentro e fuori dal pullman per cercare di mettere in salvo più persone possibili. Sua figlia era morta subito e la moglie di Vigh ne aveva visto il corpo, quello del ragazzo è stato rinvenuto e riconosciuto dopo. Una doppia tragedia per quei genitori.

Alessandra Vaccari

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