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Attesa per Fuortes e in Arena si lavora gratis

In Arena sono ripresi i lavori per rimuovere le installazioni della stagione lirica
In Arena sono ripresi i lavori per rimuovere le installazioni della stagione lirica
In Arena sono ripresi i lavori per rimuovere le installazioni della stagione lirica
In Arena sono ripresi i lavori per rimuovere le installazioni della stagione lirica

Mentre si attende l’ufficializzazione della proroga del mandato al commissario straordinario Carlo Fuortes - e si aspetta anche il via libero del ministero della cultura al suo piano di risanamento per l’accesso ai fondi della legga Bray per risanare il bilancio della Fondazione Arena; a Verona dovrebbero arrivare dieci milioni - qualcosa...si muove nel tempio della lirica, l’Arena.

Già, perché ieri, dopo una settimana di stop, sono ripresi i lavori di disallestimento del palco e delle poltrone. I tecnici dell’impresa che li stava svolgendo si erano fermati perché Fuortes, in assenza di liquidità, non ha pagato le fatture. Nonostante ciò, ora, gli operai sono di nuovo all’opera, gratis. Il blocco aveva messo in ambasce il Comune, visto che deve partire il piano di restauri dell’Arena utilizzando i 14 milioni dati dalla Fondazione Cariverona e da Unicredit, sette a testa.

STOP SOLDI EXTRA. Ieri, intanto, la Giunta della Camera di Commercio - socio - ha deliberato di non assegnare più alla Fondazione lirica il contributo straordinario di mezzo milione, previsto nel 2015. «Dall’1 gennaio con la legge di riforma delle Camere di Commercio ci vedremo decurtare molta disponibilità economica», dice il presidente della Camera di Commercio di Verona Giuseppe Riello. «In ogni caso, quel contributo straordinario era stato concordato per il risanamento della Fondazione Arena sulla base del piano di Kpmg, che prevedeva anche i contributi straordinari di Cattolica Assicurazioni e del Banco Popolare per 250mila euro a testa, più mezzo milione di Fondazione Cariverona, per un totale, con il nostro, di 1,5 milioni, per tre anni».

La Camera di Commercio, sottolinea Riello, «ha sempre confermato il contributo ordinario, pari all’8% del Fus», che è 11-12 milioni l’anno. «Sul contributo straordinario eravamo d’accordo di assegnarlo se il piano Kpmg fosse stato confermato e tutti lo avessimo versato. Quel piano però è decaduto, visto che è arrivato il commissario Fuortes che nel suo bilancio ha considerato svalutato il nostro contributo. Quindi, siccome anche gli altri non l’hanno dato, il nostro lo diamo a Confidi, alle categorie».

BRACCIO DI FERRO. Intanto, i consiglieri del Pd Michele Bertucco ed Eugenio Bertolotti dicono che la Giunta comunale ha revocato la precedente delibera di dicembre 2015 che prevedeva una rimodulazione del canone di concessione dell’Arena e si demandava a Fondazione Arena “l’intera gestione operativa e di programmazione” dell’extralirica. «Adesso i canoni saranno invece incassati dal Comune, anche in considerazione “della consistente maggiorazione dell’offerta di extralirica”. È nel senso di quanto richiesto anche da Fuortes. Così, dopo essersi riportato a casa Girondini, al quale è stato assegnato un ufficio al quinto piano di Palazzo Barbieri», dicono, «ora Tosi si riporta a casa anche i soldi di Arena Extra».

Tosi: «Proprio Bertucco, con un gruppo di rappresentanti sindacali, chiese che Arena Extra e Museo Amo venissero estromessi dalla Fondazione Arena, e oggi critica che la gestione di Arena Extra sia stata tolta alla Fondazione e l’attività extralirica sia stata riportata in capo al Comune. Non si accorge che la decisione da lui auspicata, messa in pratica da Fuortes, non porta vantaggio alla Fondazione, visto che Arena Extra è stata un’importante risorsa».

GHINATO. Mentre si attende la proroga di Fuortes resta in piedi la voce secondo cui lui potrebbe poi nominare un collaboratore. E si fa largo, come direttore artistico (lo era stato Paolo Gavazzeni) il nome di Giampiero Sobrino, ora vicedirettore artistico. Per una collaborazione è girato anche il nome di Enrico Ghinato, commercialista, già presidente di Gardaland, ora consigliere di amministrazione di Aquardens, di cui ora è presidente Adriano Baso (e non più Ghinato, come riportato ieri: lui lo è stato fino al 2014).

Enrico Giardini

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