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STUDIO DELL’UNIVERSITÀ

«Atlas#Veronetta»
Viaggio nella Verona
che cambia

L’evoluzione della città attraverso il caso di Veronetta (FOTO MARCHIORI)
L’evoluzione della città attraverso il caso di Veronetta (FOTO MARCHIORI)
L’evoluzione della città attraverso il caso di Veronetta (FOTO MARCHIORI)
L’evoluzione della città attraverso il caso di Veronetta (FOTO MARCHIORI)

Non poteva che chiamarsi Atlas#Veronetta, con un chiaro riferimento al quartiere multirazziale per eccellenza a Verona, il progetto per una comunità solidale e integrata presentato dall’Università di Verona.

E infatti l’obiettivo primario è analizzare da diversi punti di vista il quartiere di Veronetta, per far emergere le problematiche e identificare gli strumenti e le maniere per affrontarle e ripensarle a partire da un lavoro sul campo. A svolgere la ricerca, realizzata anche grazie al contributo della Fondazione Cariverona, sarà un consorzio composto dai dipartimenti di Scienze Giuridiche, Scienze umane e Culture e Civiltà dell’università di Verona, dall’istituto di ricerca Laa-Lauve Ensa (Laboratoire Architecture Anthropologie) di Paris La Villette e da una rete di 22 enti del terzo settore, per lo più associazioni, ma anche istituti scolastici e religiosi tutti con sede a Veronetta.

CASO EMBLEMATICO. Il nome del progetto accosta Veronetta al termine Atlas che, in questo contesto, non è solamente uno strumento geografico ma una vera e propria metafora di un modo di lavorare che ha la prerogativa di accostare dei materiali differenti in grado di raccontare una situazione.

Lo scopo è quello di lavorare su Verona e sulla sua trasformazione a partire da un caso emblematico come quello di Veronetta. Il quartiere può essere, infatti, considerato un caso di studio interessante per la sua posizione geografica e per la sua evoluzione storica, demografica, sociale ed economica. Veronetta è tante cose: è l’università, è il turismo con le sue ville, giardini, chiese e musei, è artigianato ma è anche il quartiere “storico” degli immigrati.

TANTE «VERONETTE». La ricerca indagherà non tanto il quartiere di Veronetta come un tutto indistinto, quanto «le» diverse Veronette che, via via, si manifestano in ragione della loro posizione relativa (ad esempio la prossimità al fiume, alla collina, ai quartieri periferici), dei significati territoriali assunti nel tempo, della popolazione residente e non, dell'economia, della presenza dei poli universitari vecchi e nuovi e delle pratiche di utilizzo degli spazi da parte delle persone.

In ragione delle recenti dinamiche migratorie e degli interventi urbanistici, per i ricercatori è necessario comprendere quali sono le spinte evolutive di Veronetta nel quadro più ampio del contesto urbano.

In tal senso questa ricerca-azione si propone di osservare il quartiere nella sua dimensione temporale per vedere cosa vi accade, per far emergere nuove prospettive e metodologie per guardare e analizzare la città.

TEMPI E SPAZI. I lavori hanno preso il via nell’ottobre di quest’anno e si concluderanno a settembre 2017.

Nella prima fase, attualmente in corso, vengono indagati i tempi e gli spazi che fanno di Veronetta un quartiere riconosciuto; la seconda fase si focalizzerà sulle quotidianità e le centralità che costituiscono l’ossatura di Veronetta.

Nel contesto di «Atlas#Veronetta» la sinergia che si è creata tra università e associazioni è da considerare una novità non solo per il quartiere e la città.

Per questo tipo di studi potrebbe diventare un modello per indagini analoghe che abbiano come fine la valorizzazione del territorio e dei suoi abitanti.

Le associazioni coinvolte nel progetto sono Agile, Memoria Immagine, Ccgi (ostello della gioventù), Cestim, Collegio femminile Don Mazza, Centro Servizi Volontariato, Dèsegni, Dhub, Energie sociali, Gasdotto, Isolina e…, Istituto comprensivo 18 Veronetta-Porto, Libre, Social street XX settembre, Radici dei diritti, Veronetta 129. Hanno inoltre chiesto di aderire Exp-Are we human, Fevoss, Jonas e Le Fate onlus.

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