<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Condannate dieci persone

Assolto Nicolis
«Non ha avuto
rapporti mafiosi»

Condannate dieci persone
Investigatori della Dia
Investigatori della Dia
Investigatori della Dia
Investigatori della Dia

Moreno Nicolis, titolare della Nico.Fer (azienda interdetta dal prefetto per sospetti legami con la 'ndrangheta) è stato assolto («perché il fatto non sussiste») dall'accusa di estorsione dal tribunale di Mantova. 

Era l'unico veronese a processo assieme ad altre quindici persone accusate a vario titolo di estorsioni, minacce, detenzione abusiva di armi, aggravati dall’associazione a delinquere di stampo mafioso dopo le indagini della divisione distrettuale antimafia.

Sono state dieci le condanne e più di 119 gli anni di carcere comminati.

Condannati Deanna Bignardi a 4 anni di carcere, il capo della cosca e boss della ’ndrangheta Grande Aracri Nicolino a 28 anni, Giuseppe Loprete a 19 anni, Giacomo Marchio a 4 anni e sei mesi, Salvatore Muto a 18 anni, Antonio Rocca a 26 anni, Salvatore Rocca a un anno e nove mesi, Danilo e Ennio Silipo a quattro anni, Alfonso Bonaccio a dieci anni.

Assolti Gaetano Belfiore, Antonio Floro Vito, Rosario e Salvatore Grande Aracri, i nipoti del boss Nicolino, oltre a Antonio Gaultieri e appunto Moreno Nicolis. I pubblici ministeri di Brescia Paolo Savio e Claudia Moregola avevano chiesto la condanna per tutti i 16 imputati proponendo pene complessive fino a 200 anni di carcere. 

Suggerimenti