Moreno Nicolis, titolare della Nico.Fer (azienda interdetta dal prefetto per sospetti legami con la 'ndrangheta) è stato assolto («perché il fatto non sussiste») dall'accusa di estorsione dal tribunale di Mantova.
Era l'unico veronese a processo assieme ad altre quindici persone accusate a vario titolo di estorsioni, minacce, detenzione abusiva di armi, aggravati dall’associazione a delinquere di stampo mafioso dopo le indagini della divisione distrettuale antimafia.
Sono state dieci le condanne e più di 119 gli anni di carcere comminati.
Condannati Deanna Bignardi a 4 anni di carcere, il capo della cosca e boss della ’ndrangheta Grande Aracri Nicolino a 28 anni, Giuseppe Loprete a 19 anni, Giacomo Marchio a 4 anni e sei mesi, Salvatore Muto a 18 anni, Antonio Rocca a 26 anni, Salvatore Rocca a un anno e nove mesi, Danilo e Ennio Silipo a quattro anni, Alfonso Bonaccio a dieci anni.
Assolti Gaetano Belfiore, Antonio Floro Vito, Rosario e Salvatore Grande Aracri, i nipoti del boss Nicolino, oltre a Antonio Gaultieri e appunto Moreno Nicolis. I pubblici ministeri di Brescia Paolo Savio e Claudia Moregola avevano chiesto la condanna per tutti i 16 imputati proponendo pene complessive fino a 200 anni di carcere.