Si può riprendere la navigazione sull’Adige? Verona vuole riconquistare il suo rapporto vitale con il fiume?
Per capire se è possibile, l’Associazione Futuro Popolare, presieduta da Gilberto Pozzani, vuole presentare ai veronesi e alle categorie economiche uno studio di fattibilità di un progetto che ha lo scopo di rendere navigabile questo fiume, com’era nel passato e renderlo fruibile soprattutto sotto l’aspetto turistico.
«Ci viene offerta un’immagine dall’acqua del tutto nuova della nostra città e l’opportunità di diversificare l’ offerta turistica, creando nuova occupazione», spiegano gli organizzatori.
Il progetto sarà presentato in un convegno dal titolo: «Navigabilità dell’Adige: un’utopia possibile», che si terrà martedì 31 maggio, alle 20.30, all’Istituto per geometri Cangrande in Corso Porta Nuova. Interverrà per gli aspetti storici il professor Marco Pasa, ricercatore, e per la presentazione dello studio di fattibilità l’ingegnere Simone Venturini.
Chiuderà il convegno il consigliere regionale Stefano Valdegamberi.
Il tema è di sicuro fascino e si dimostrerà la sua fattibilità anche negli aspetti economici, per offrire alla città una proposta concreta in grado di trasformare un’utopia in realtà. Per secoli l’Adige è stato il principale protagonista della nostra città. Questo fiume ha vissuto in simbiosi con la città stessa, con le sue attività economiche e commerciali, costituendone la principale via di comunicazione. Da poco più di un secolo questo matrimonio si è sciolto e il fiume non è stato più considerato un fattore di sviluppo. Anzi, è stato sempre più considerato un corpo estraneo, una minaccia per la città, da cui proteggersi innalzando alte mura di protezione.