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Armato ad Adigeo, panico e blitz della polizia

In pochi istanti davanti al centro commerciale sono arrivate numerose pattuglie di agenti in tenuta antiterrorismo FOTOSERVIZIO DIENNE
In pochi istanti davanti al centro commerciale sono arrivate numerose pattuglie di agenti in tenuta antiterrorismo FOTOSERVIZIO DIENNE
In pochi istanti davanti al centro commerciale sono arrivate numerose pattuglie di agenti in tenuta antiterrorismo FOTOSERVIZIO DIENNE
In pochi istanti davanti al centro commerciale sono arrivate numerose pattuglie di agenti in tenuta antiterrorismo FOTOSERVIZIO DIENNE

Si è scatenato il panico, ieri pomeriggio al centro commerciale Adigeo, dopo che un uomo è stato visto girare per i negozi con una pistola infilata nella cintura dei pantaloni, dietro la schiena. Un fatto che ha subito destato preoccupazione e allarme tra i clienti di Adigeo che passeggiavano tranquilli per i corridoi della struttura e tra i vigilantes, che hanno immediatamente contattato il 113, annunciando l’emergenza in corso.

Erano le 16,10. Da lungadige Galtarossa sono partite di gran carriera le volanti della polizia, assieme a tutte le altre auto in servizio nel pomeriggio, all’ufficio Questura e alle Unità operative di pronto intervento (Uopi), i reparti che hanno il compito di reprimere gli atti di terrorismo e di intervenire in caso di situazioni ad alto rischio.

Una volta arrivati in viale delle Nazioni, i poliziotti hanno circondato i due ingressi del centro, quello principale e quello posteriore, in modo da controllare tutti i varchi e fermare la persona armata, in caso di tentativo di fuga.

Nel frattempo uno dei vigilantes che si trovava all’interno della struttura ha avvistato al primo piano l’uomo, con il calcio della pistola che spuntava dietro la schiena, e lo ha comunicato alla polizia, fornendo anche alcuni dettagli sul suo abbigliamento, per renderne più facile l’identificazione. I poliziotti si sono fiondati al piano superiore, tra lo sgomento delle persone presenti che non capivano cosa stesse succedendo, e hanno circondato l’uomo armato, intimandogli di alzare la mani, in segno di resa.

Lui, forse per lo choc di vedersi attorniato da tutti quegli agenti o forse per reazione istintiva, invece di alzare le mani, le ha abbassate, infilandole in tasca. Un gesto che ha fatto alzare ulteriormente la tensione. L’aria si poteva tagliare con il coltello. A quel punto, l’uomo ha cercato di giustificarsi, dicendo: «Sono una guardia giurata». Ma ormai il clima era di forte nervosismo: sotto gli occhi di decine di persone, i poliziotti hanno bloccato e immobilizzato a terra l’uomo, recuperando la pistola che effettivamente teneva dietro la schiena, una Smith&Wesson.

L’emergenza ormai era superata. Gli agenti sono riusciti a evitare che accadesse il peggio, mantenendo il sangue freddo, come non era scontato in una situazione di grave allarme. Anche se poi si è rivelato un «falso allarme». Perché quando l’uomo è stato accompagnato in questura per accertamenti, è emerso che effettivamente si trattava di una guardia giurata: un cinquantatreenne di origini svizzere, residente per diversi anni a Verona e ora dipendente di Sicuritalia a Vicenza.

Dopo gli opportuni controlli, la polizia ha verificato che l’uomo effettivamente era in possesso di licenze e porto d’arma, dunque aveva tutti i titoli per portare con sé la pistola. Inoltre, a differenza di quanto vale per gli stessi poliziotti, non esistono obblighi di tenere l’arma nascosta per le guardie giurate, pertanto il cinquantatreenne è stato rilasciato senza alcuna accusa.

In questura l’uomo ha spiegato che si trovava al centro commerciale per qualche ora di svago: non si era accorto che la pistola dietro la schiena era visibile, quindi alla vista di tutti gli agenti che lo circondavano non ha capito che cosa stava accadendo e ha reagito così d’istinto, abbassando le mani, invece di alzarle.

Molto rumore per nulla, s’intitolava una commedia di William Shakespeare.

Anche in questo caso, con lieto fine.

Manuela Trevisani

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