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Aria irrespirabile in Corso Milano Paura per i bimbi

Un uomo si ripara dallo smog con la mascherina in corso Milano, una delle strade più inquinate della città
Un uomo si ripara dallo smog con la mascherina in corso Milano, una delle strade più inquinate della città
Un uomo si ripara dallo smog con la mascherina in corso Milano, una delle strade più inquinate della città
Un uomo si ripara dallo smog con la mascherina in corso Milano, una delle strade più inquinate della città

La gola che pizzica non appena si esce di casa in corso Milano, una polvere scura che si accumula quotidianamente sui terrazzi, la tosse dei bimbi che non passa mai. I segnali dell'alto livello di inquinamento nel quartiere non mancano e i residenti sono preoccupati, chiedono interventi urgenti: alcuni auspicano un potenziamento dei trasporti pubblici, altri vorrebbero addirittura un blocco totale delle auto per un mese. E, in effetti, la conferma della gravità della situazione arriva dai dati della centralina dell'Arpav, posizionata proprio in corso Milano, che ha rilevato negli ultimi nove giorni ben nove sforamenti (il dato di ieri dev'essere ancora validato) del livello di Pm10, ovvero di polveri sottili: se anche oggi il limite massimo dovesse essere oltrepassato, com'è probabile vista l'assenza di piogge, scatterà dunque il codice rosso. Anche perché, se da giovedì scorso a lunedì l'aria è stata classificata dall'Arpav come scadente, da martedì a ieri è stata definita addirittura pessima. Chi vive nel quartiere respira smog ogni giorno. «La situazione è tragica e sarà così finché non piove», osserva Ivana De Giusti, residente in una traversa di corso Milano, «mi sposto in bicicletta e respiro sempre quest'aria: si sente che è inquinata, pizzica in gola, ed è fastidioso. Trovare una soluzione è difficile, ma credo che iniziative come il Mobility Day non servano a nulla: le polveri sottili girano». Arianna Puggioni ha il padre anziano che vive in corso Milano ed è costretto a tenere sempre le finestre chiuse per evitare di trovare polvere scura anche dentro casa: «Mio papà, che era un militare, mi dice sempre: non sono morto in guerra, mi avvelenerò qui», sospira Puggioni, «anche per i bambini è pericoloso lo smog: mio figlio è broncoreattivo e l'inquinamento è proprio una delle cause scatenanti. L'unico modo per cambiare la situazione è lavorare tanto sui trasporti pubblici». Roberto Moro definisce corso Milano «una ciminiera: basta vedere il tipo di patologie delle persone. C'è gente che ha la tosse per mesi e non riesce a farla passare». Come affrontare il problema dello smog? «È una questione complessa: oltre alle auto, bisognerebbe mettere mano ai riscaldamenti e poi considerare anche la presenza in provincia dell'aeroporto», conclude Moro, «iniziative come il Mobility Day credo possano aiutare a sensibilizzare i cittadini, anche perché le persone soffrono per questa situazione: non possiamo sempre sperare nelle piogge». Andrea La Luce, che vive a poche decine di metri da corso Milano, pensa a soluzioni drastiche. «Io imporrei il blocco totale delle auto e dei mezzi inquinanti per diversi giorni, anche per un mese», osserva, «il Mobility Day è inutile e anche il blocco degli Euro 4 non è sufficiente. L'aria inquinata si sente, soprattutto quando c'è nebbia: se si esce per fare una passeggiata è più lo smog che ti entra nei bronchi che altro». Sono preoccupate anche Anita e Anna, due mamme che ieri hanno portato i rispettivi bambini al parco giochi in Borgo Milano: «Ai piccoli bruciano gli occhi»,dice la prima, «quando prendono la tosse è sempre lunga da debellare e poi sul parabrezza delle auto compare subito questa patina grigia di polvere: è evidente che l'aria è inquinata». Le fa eco l'amica Anna: «I terrazzi andrebbero lavati ogni due giorni, a causa della polvere che si deposita. Che fare? Se ci fosse un trasporto pubblico efficiente, si potrebbero prendere gli autobus per spostarsi, ma non è così. Anche le piste ciclabili mancano: in corso Milano arrivano fino a metà e poi, dove si va?». •

Manuela Trevisani

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