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Arena, Fuortes rimane fino al risanamento

Carlo Fuortes,  commissario straordinario della Fondazione Arena
Carlo Fuortes, commissario straordinario della Fondazione Arena
Carlo Fuortes,  commissario straordinario della Fondazione Arena
Carlo Fuortes, commissario straordinario della Fondazione Arena

Come da copione la proroga è arrivata. Il ministro dei Beni e delle attività culturali Dario Franceschini ha firmato il decreto che prolunga la nomina di Carlo Fuortes a commissario straordinario della Fondazione Arena.

Tuttavia, non viene indicata nessuna data di termine dell’incarico che gli era stato conferito, la prima volta, lo scorso 15 aprile. Nel decreto firmato dal ministro si legge solo che tale mandato durerà «fino alla ricostituzione del Consiglio di Indirizzo della Fondazione».

A Roma, tale decisione viene giustificata con «l’esigenza di portare a conclusione l’azione intrapresa dal commissario straordinario con riguardo specifico alle iniziative previste dall’art.11 della legge 7 ottobre 2013, n. 12». Tradotto dal burocratese significa portare a conclusione il piano di risanamento della Fondazione lirica per poter accedere ai fondi della cosiddetta legge Bray. Tale mandato potrebbe concludersi, quindi, entro un periodo di tempo relativamente breve, tanto più che il commissario non si dovrà occupare di allestire il cartellone 2017, già messo a punto dal passato Consiglio di indirizzo. Il nuovo sovrintendente potrebbe quindi essere nominato da Palazzo Barbieri prime delle elezioni amministrative. Nei giorni scorsi era stata ventilata la possibilità che Fuortes, già molto occupato come sovrintendente al Teatro dell’Opera di Roma, si avvalga di uno stretto collaboratore, come braccio destro in riva all’Adige. Per questo ruolo da «subcommissario» è girato anche il nome del commercialista Enrico Ghinato, già presidente di Gardaland e ora consigliere di amministrazione di Aquardens.

Dopo la proroga del commissariamento decisa dal ministro Franceschini, il prossimo passaggio sarà il via libero del ministero della cultura al suo piano di risanamento per l’accesso ai fondi della legge Bray per risanare il bilancio della Fondazione. A Verona dovrebbero arrivare dieci milioni di euro finalizzati a coprire in parte il buco di bilancio, di 24 milioni.

Oltre a garantire lo svolgimento del Festival lirico in Arena, Fuortes aveva infatti il compito di presentare il piano di risanamento - che comprende anche due mesi di chiusura in ottobre e novembre e il taglio del corpo di ballo - per accedere ai fondi della Bray. E.S.

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