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«Antenne, il sequestro è eccessivo»

Fa discutere il mondo politico e amministrativo la decisione della procura di mettere i sigilli alla Torricella Massimiliana interrompendo le trasmissioni di decine di emittenti locali (tra cui Telenuovo, Telepace, Telearena per cui spesso i televisori ora vanno risintonizzati sui nuovi segnali; penalizzata in parte anche la radio The Eagles della base militare Usa di Vicenza) perché l’accordo con il Demanio per sanare le situazioni, in via di definizione, non era ancora perfezionato. Per il presidente di Confcommercio Paolo Arena «il provvedimento di sequestro delle antenne sulle Torricelle rischia di causare gravi danni economici alle emittenti coinvolte, alcune delle quali nostre associate, ed è preoccupante sia per le potenziali ricadute sulle centinaia di dipendenti, sia perché va a colpire il diritto all’informazione, sancito e tutelato dalla Costituzione». Paolo Arena sottolinea poi: «Senza voler entrare nel merito del provvedimento legato comunque a una vicenda di lungo corso - aggiunge - non possiamo che auspicare una rapida, e positiva risoluzione, tenendo anche conto del fatto che la vigilia del periodo natalizio è particolarmente importante e presenta numerosi eventi di interesse per la città e per l’informazione locale». Dall’aspetto economico a quello politico. L’eurodeputato Lorenzo Fontana della Lega, vicesindaco, esprime «massima solidarietà ai giornalisti e a tutti i lavoratori delle emittenti oscurate. Auspichiamo che la vicenda possa comporsi in tempi brevissimi, trovando un accordo che sappia contemperare la necessaria esigenza di legalità con la doverosa tutela dei posti di lavoro, la salvaguardia di un servizio di interesse pubblico, tutelato dalla Costituzione, e del pluralismo dell'informazione. Intendo portare il caso all’attenzione dell'Unione Europea e, tramite i nostri parlamentari, interrogare il governo Italiano, sottolineando che in questa vicenda sono in gioco posti di lavoro e diritti costituzionalmente garantiti. Il black out delle reti rappresenta un danno per tutti i cittadini». «In questa vicenda che va avanti dagli anni 70, giornalisti, lavoratori, utenti non c’entrano niente, ed è ingiusto che debbano subirne le conseguenze». Flavio Tosi, ex sindaco e segretario nazionale del movimento Fare! ritiene «eccessivo» il provvedimento dei sigilli ai ripetitori: «Hanno sparato prima di intimare l’alt» afferma «e trovo decisamente eccessivo il provvedimento del sequestro del sito col conseguente spegnimento delle trasmissioni». Secondo Tosi erano percorribili altre strade meno traumatiche: «Sarebbe stato più sensato da parte delle autorità fissare un termine ultimativo per concludere un accordo tra le parti, costringendole a definire la procedura. Il vero danno lo subiscono i cittadini, privati del fondamentale diritto all’informazione». Sulla tutela dei monumenti come la Torricella Massimiliana è intervenuta anche Legambiente che segnala molte situazioni di degrado: «Le piscine comunali di via Galliano, costruite negli anni trenta del secolo scorso a ridosso delle mura; gli impianti sportivi nei valli, corredati da manufatti edilizi incongrui, spogliatoi e gradinate; la realizzazione di brecce stradali su tutto il perimetro delle Mura; l’abusivismo edilizio, il cui caso più clamoroso è quello della baraccopoli del bastione San Francesco; l’uso militare della cinta e delle sue pertinenze, impropriamente occupate da anni da imponenti antenne militari; la vendita a privati di porzioni di mura con rondella della Bacola per realizzare un campeggio. «Rispetto le decisioni della magistratura» dice il deputato del Pd Vincenzo D’Arienzo «e sono nel contempo preoccupato per il contraccolpo sul servizio pubblico di interesse generale. Inoltre - ha aggiunto - mi stupiscono sia il sequestro avvenuto a trattativa quasi al termine sia “l’appuntamento televisivo” sulle Torricelle». «Auspico - ha rilevato - che se ne occupi il Governo affinchè con il Demanio la questione sia risolta definitivamente e tutti possano tornare a lavorare». •

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