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Ambulanti, c’è lo stop al rinnovo dei posteggi

Un’immagine d’archivio del mercato dello Stadio: si tiene ogni sabato. Le concessioni in città sono 1.500
Un’immagine d’archivio del mercato dello Stadio: si tiene ogni sabato. Le concessioni in città sono 1.500
Un’immagine d’archivio del mercato dello Stadio: si tiene ogni sabato. Le concessioni in città sono 1.500
Un’immagine d’archivio del mercato dello Stadio: si tiene ogni sabato. Le concessioni in città sono 1.500

Bloccati i bandi per riassegnare le concessioni a 1.500 ambulanti tra mercati rionali, chioschi ed edicole in strada. È quanto ha deliberato ieri la Giunta comunale. Ciò è stato determinato dal fatto che la commissione bilancio della Camera, prima di Natale, ha rinviato al 31 dicembre 2020 la prima applicazione della direttiva Bolkestein sul commercio ambulante. Ciò ha consentito ai Comuni di derogare alla direttiva. L’assessore al commercio e alle attività produttive, Francesca Toffali, però, che ieri ha ritirato la delibera, non la manda giù. «In questo modo i nostri ambulanti ancora precari non sapranno se e come verrà riassegnato il loro posteggio e da ciò dipende, lo ricordiamo, la sussistenza delle loro famiglie», dice, ricordando che i rinnovi dei posteggi sarebbero stati per 12 anni, il massimo consentito. «Era per dare maggiore sicurezza agli ambulanti». La Giunta, lo ricordiamo, aveva approvato un mese e mezzo fa la delibera con i bandi per riassegnare le concessioni pluriennali, relative alle attività di ambulanti esercitate su suolo pubblico. Tutto ciò in seguito al decreto legislativo del 26 marzo 2010 che ha recepito la Direttiva servizi europei Bolkenstein). La scadenza delle concessioni, per Verona, sarebbe stata il 31 dicembre 2018, ma il Comune volve anticipare i tempi. Con l’occasione l’Amministrazione rivedeva in maniera generale le assegnazioni dei posteggi e, prima di rimettere a bando le concessioni, e voleva terminare pure una revisione degli spazi da destinare, compresi quelli degli ambulanti del mercato dell’antiquariato di San Zeno. Le attività interessate sarebbero state quelle relative al commercio in mercati, fiere e posteggi isolati; poi alla vendita diretta da parte di produttori agricoli, nei mercati e nelle fiere; ad attività artigianali per la somministrazione di alimenti e di bevande e infine le edicole in strada. • E.G.

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