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Sfilata di moda etica

Altromercato Campus, «il futuro
è la libertà dai grandi marchi»

Sfilata di moda etica
Sfilata di moda etica e sostenibile
Sfilata di moda etica e sostenibile
Sfilata e laboratori

Indipendenza. È questa la parola chiave, condivisa da piccoli e medi produttori del Sud e del Nord del mondo, per definire la strada che porta a come dovrebbe essere il mercato. Ieri il polo Santa Marta dell'Università di Verona ha ospitato la seconda edizione di «Altromercato Campus», giornata dedicata al confronto e alla promozione di un'economia rivolta a perseguire quella strada, l’unica sostenibile, quella che mette al centro le persone e i loro consumi «liberi».

 

Non solo i lavoratori, quindi, che hanno diritto a salari e condizioni di impiego eque, ma anche i consumatori, che nell'iper produzione di un mercato poco attento, rischiano di nutrirsi o vestirsi con prodotti di scarsa qualità. «Il futuro deve andare verso la massima trasparenza, con la consapevolezza da parte di chi compra che costi troppo ridotti falsano gli equilibri e spianano la strada ai grandi gruppi e alla grande finanza», dice convinto Teo Musso, titolare del birrificio Baladin e creatore del movimento di promozione della birra artigianale in Italia.

 

E l'appuntamento ha fornito anche l'occasione per una sfilata di moda etica e sostenibile: una collezione autunno/Inverno che trae ispirazione dalle tribù nomadi del mondo e dalla tendenza sempre più attuale di essere meno nazionali e più universali. Altromercato ha proposto abiti in jersey in cotone biologico stampato e a tinta unita con interventi di ricamo, top in viscosa con una grande scelta di fantasie, dal floreale al geometrico alle micro stampe da abbinare a pantaloni e gonne in cotone elasticizzato.

C.B.

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