<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

All’ombra del grattacielo
la piazza scivolata nel degrado

L’avvocato VincenzoVenturi, promotore della protesta, mostra aiuole secche FOTO MARCHIORI
L’avvocato VincenzoVenturi, promotore della protesta, mostra aiuole secche FOTO MARCHIORI
L’avvocato VincenzoVenturi, promotore della protesta, mostra aiuole secche FOTO MARCHIORI
L’avvocato VincenzoVenturi, promotore della protesta, mostra aiuole secche FOTO MARCHIORI

Aiuole brulle e sporche, senza più erba verde o fiori, utilizzate come aree cani. Rifiuti disseminati tra i cespugli e la pietra dei camminamenti pedonali, accampamenti a cielo aperto nell’androne del grattacielo. E ancora, marmi spaccati e danneggiati, gruppi di giovani che trascorrono intere giornate a bighellonare sulle panchine, angoli trasformati in orinatoi a cielo aperto.

Protagonista di questa istantanea del degrado, scattata da chi qui vive o lavora, è piazza Renato Simoni. La piazza del grattacielo è preda di incuria e sporcizia da parecchi anni, denunciano i cittadini che nelle scorse settimane hanno inoltrato formale protesta, con raccolta firme, a Comune, assessorato a Strade e giardini, all’Amia e alla prima circoscrizione.

«Questa sarebbe dovuta essere la “city” di Verona, una piazza importante. E invece da almeno un decennio è in preda al degrado», spiega l’avvocato Vincenzo Venturi, portavoce della protesta, il cui ufficio ha sede nel grattacielo. «L’unica a rispondere è stata l’ex presidente della prima circoscrizione Daniela Drudi. Il resto è rimasto lettera morta», denuncia. «Mancano pulizia, cura, manutenzione sia nelle parti pubbliche che su quelle private ma fruibili da tutti. Tra l’altro, qui il segnale wifi è massimo e ogni giorno abbiamo anche una ventina di richiedenti asilo fissi sulle panchine o davanti alle vetrine per ore».

Le voci dolenti elencate dai firmatari della petizione, con note in calce scritte a mano, sono numerose. E raccontano un mix di incuria e inciviltà. Il risultato è una quotidianità definita problematica sia dai commercianti che dai residenti. L’ultimo episodio spiacevole, in ordine di tempo, l’altro pomeriggio. «C’era un giovane di colore sdraiato sul marmo antistante la vetrina del negozio. Gli ho chiesto, quantomeno, di mettersi seduto e per tutta risposta ha orinato sulle cassette vuote della verdura appena fuori dal negozio», testimonia Serena Sometti dell’azienda agricola Sometti.

Episodi analoghi non sono rari. «Qualche tempo fa è accaduto anche a me: qualcuno ha orinato sulla pianta in vaso che tengo fuori la porta del negozio», aggiunge Enrico Rossi, titolare del negozio Brusten parrucchieri. Il punto più problematico è quello nell’androne del palazzo tra i due negozi, delimitato da un cancello, sul lato che si affaccia su via Della Casa. «Fino ad alcuni anni fa il passaggio era aperto. Poi è stato chiuso e mentre dentro è tutto perfetto, fuori è un disastro. Di solito ci sono coperte, lenzuola e altri effetti personali stesi o accatastati davanti alle vetrine vuote e sporche dell’ex panificio. Noi commercianti mettiamo cartoni a terra per assorbire l’urina e cercare di pulire. Qui dormono ogni notte quattro o cinque uomini», spiegano i due. «In piazza vengono distribuiti dei pasti e spesso gli avanzi li troviamo noi al mattino sparsi ovunque», aggiunge Venturi, indicando una forchetta di plastica e delle penne al pomodoro per terra.

E poi ci sono le aiuole abbandonate all’incuria, brulle, su cui resiste solo qualche ciuffo di lavanda. In teoria, le zone verdi costruite sopra la piazza sarebbero già munite di impianto di irrigazione. Ma nella realtà sono anni che da questi tubi non esce una goccia d’acqua.

Ilaria Noro

Suggerimenti