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La candidatura

Alberto Giorgetti
«Sono pronto
a fare il sindaco»

Alberto Giorgetti
Alberto Giorgetti
Alberto Giorgetti
Alberto Giorgetti

Per il dopo Tosi, dal campo del centrodestra arriva la prima candidatura a sindaco. Alberto Giorgetti, parlamentare di Forza Italia ed ex sottosegretario, ora in movimento verso i Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni alla quale dice di voler portare in dote l’area moderata rimasta orfana del Pdl, si dice «disponibile a fare sintesi» alle amministrative del 2017. E aggiunge: «Ho fatto molto per la città, sarebbe sciocco da parte mia sottrarmi».

Onorevole Giorgetti, che giudizio dà della manifestazione di domenica a Bologna con Salvini, Berlusconi e Meloni?

Il fatto nuovo è che a Bologna si è vista una squadra più equilibrata rispetto al passato. Con un Berlusconi senza l’energia politica di qualche tempo fa, un Salvini forte e una Meloni in crescita. Sono due offsider importanti perché con una Lega a trazione prevalentemente nordista, per sfidare Renzi è necessario conquistare l’elettorato del Centrosud oltre che i moderati delle altre regioni. E in questo disegno Giorgia Meloni è fondamentale.

Prossime tappe?

Sarà determinante il voto di primavera a Milano e Roma con il centrodestra che può tornare ad affermarsi nelle grandi città. Se a Roma, come spero, vince Giorgia Meloni, e a Milano un esponente della Lega o lo stesso Salvini, l’aperitivo di domenica in piazza Maggiore diventerà una realtà poderosa. Per Renzi l’aria sta cambiando, la crisi continua a mordere e non si vedono vantaggi reali neanche da quest’ultima manovra finanziaria, la voglia di vendere come straordinari dei risultati approssimativi sta stufando e poi c’è un grande allarme sociale su sicurezza immigrazione.

Nei giorni scorsi ha aderito a Terra Nostra, movimento vicino a Fratelli d’Italia...

Darò una mano a Giorgia Meloni per l’allargamento all’area moderata che può crescere al centro, come fu con An quando diventò destra di governo. Punto quindi a portare un mondo che oggi non guarda al partito di Giorgia Meloni.

Lascerà Forza Italia?

Per ora resto nel gruppo di Forza Italia, poi, con l’apertura della stagione congressuale, passerò in Fratelli d’Italia che diventerà Terra Nostra. Sarà un partito radicato a destra che guarda al centro, in sintonia con la storia di An e poi del Pdl, un processo bloccato prima da Fini e poi dal percorso involutivo intrapreso da Berlusconi, con il ritorno a Forza Italia. Basti pensare che in Veneto il Pdl aveva il 28 per cento, mentre oggi Forza Italia è al quattro. C’è una prateria di rappresentanza politica da rimotivare.

E a Verona cosa succederà?

C’è un evidente logoramento dell’amministrazione di Flavio Tosi. È in difficoltà, ma in qualche modo arriverà alla scadenza naturale del 2017. Il centrodestra ha dato segnali di compattezza e il passaggio all’opposizione di Ciro Maschio è un fatto significativo. Gli umori in città stanno cambiando e un centrodestra di nuovo competitivo può tornare vincente. Lo spazio c’è.

Quale sarà il suo ruolo in tutto questo?

Io lavoro per il progetto del centrodestra, se qualcuno vuole ingaggiarmi per fare sintesi sono qui.

Significa che è pronto a candidarsi a sindaco?

Sono disponibile. Ho fatto tanto per la città e per me sarebbe un onore accettare. Ma è un tema, questo, che si discuterà negli ultimi mesi prima del voto.

Enrico Santi

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