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«Alberghi, parco e uffici L’ex Tabacchi rinascerà»

La ciminiera dell’ex stabilimento della Manifattura Tabacchi. Sarà salvaguardata come archeologia industriale FOTOSERVIZIO MARCHIORIDa sinistra: Heinz Peter Hager, Paolo Signoretti, Ilaria Segala, Fabrizio Magani  e Luca Zanotto La grande galleria all’interno del complesso
La ciminiera dell’ex stabilimento della Manifattura Tabacchi. Sarà salvaguardata come archeologia industriale FOTOSERVIZIO MARCHIORIDa sinistra: Heinz Peter Hager, Paolo Signoretti, Ilaria Segala, Fabrizio Magani e Luca Zanotto La grande galleria all’interno del complesso
La ciminiera dell’ex stabilimento della Manifattura Tabacchi. Sarà salvaguardata come archeologia industriale FOTOSERVIZIO MARCHIORIDa sinistra: Heinz Peter Hager, Paolo Signoretti, Ilaria Segala, Fabrizio Magani  e Luca Zanotto La grande galleria all’interno del complesso
La ciminiera dell’ex stabilimento della Manifattura Tabacchi. Sarà salvaguardata come archeologia industriale FOTOSERVIZIO MARCHIORIDa sinistra: Heinz Peter Hager, Paolo Signoretti, Ilaria Segala, Fabrizio Magani e Luca Zanotto La grande galleria all’interno del complesso

Il cantiere, così sperano i nuovi proprietari dell’area, partirà nel 2020 e i lavori dureranno circa due anni. «Tra i 24 e i 30 mesi» precisano. Sui 31mila metri quadrati dell’ex Manifattura Tabacchi sorgeranno probabilmente due grandi alberghi, ristoranti, uffici, edifici per servizi e negozi. La parte commerciale sarà di settemila metri quadrati, ridimensionata di molto, quindi, rispetto alle ipotesi iniziali. Si parla anche di parcheggi sotterranei per mantenere a verde la superficie, a disposizione anche di Veronafiere, di sistemazione del percorso ciclo-pedonale che dalla stazione porta al quartiere fieristico e di un passaggio verso la futura stazione Tav di Porta Nuova e un parco urbano. Inoltre si prospetta la possibilità di creare un’apposita fermata del filobus. In tutto, un investimento dai 60 agli 80 milioni di euro. Ieri, amministratori comunali, proprietari, tecnici e progettisti hanno compiuto un sopralluogo sull’area. Presenti gli assessori all’urbanistica Ilaria Segala e ai lavori pubblici Luca Zanotto, il soprintendente Fabrizio Magani, Heinz Peter Hager e Paolo Signoretti di Vr.Re Srl, la società con sede a Bolzano che ha acquistato l’area, Nicola Zuech di Heliopolis Engineering e i presidenti della quarta e quinta circoscrizione Carlo Badalini e Raimondo Dilara. La parte tutelata, e che quindi sarà ristrutturata, corrisponde a circa un terzo degli edifici, compresa la ciminiera, la galleria che probabilmente diventerà un tempio del food, e una parte della facciata costruita in stile razionalista. «Si tratta di una fetta di storia della città industriale fra le due guerre ed è particolarmente interessante anche per la sua unicità», commenta il soprintendente Magani. Il conto alla rovescia è quindi scattato. «Entro l’anno contiamo di avere l’approvazione definitiva della variante 23... Terminato l’iter che comprende l’esame Vas in Regione che potrebbe durare fino a 90 giorni, la palla passerà alla proprietà». La quale, assicurano Heinz Peter Hager e Paolo Signoretti, non vede l’ora di cominciare. «Ora siamo nella fase delle osservazioni, il 2019 passerà per l’acquisizione dei permessie nel 2020 contiamo di partire con i lavori». A fare gli onori di casa in quella che un tempo fu una cittadella della produzione industriale fra le più importanti a livello nazionale, è l’assessore all’urbanistica Segala. «La riqualificazione dell’ex Manifattura Tabacchi rappresenterà un’importante ricucitura tra la stazione ferroviaria e la Fiera, la città, inoltre, si potrà riappropriare di edifici di interesse storico e da qui nasce un dialogo che si dovrà concretizzare». Sull’ipotesi di spostamento del tragitto del filobus, creando una fermata in quella che un tempo era la stazione ferroviaria della Manifattura, da cui partivano i convogli per Porta Nuova, l’assessore Zanotto si dice ottimista. «Fa ben sperare il fatto che far passare il filobus parallelamente a viale del Lavoro ha un impatto zero sulla viabilità ordinaria, poiché avrà una corsia esclusiva, evitando così di occupare la viabilità ordinaria su un tratto di via Scopoli. Ciò darebbe benefici sia in fatto di costi che di velocità commerciale. Ma», conclude il vicesindaco, «il progetto ha un suo iter, quindi questa opportunità è ancora tutta da verificare». «Questo intervento, per la sua rilevanza», aggiunge Signoretti, «ci addossa una grande responsabilità». Si sottolinea, inoltre, che il muro di cinta sarà abbattuto proprio per aprire lo spazio alla gente. E ricorda che «un dialogo positivo è stato avviato anche con Veronafiere, qui», ribadisce, «ci sarà posto anche per servizi legati alla Fiera che così potrà ottimizzare i propri spazi». Tra le ipotesi si parla della possibilità di utilizzare i parcheggi in occasione di particolari manifestazioni e della sistemazione del percorso pedonale, con la creazione di un apposito punto check-in per l’entrata ai padiglioni. La storia dell’ex comparto industriale comincia con il regio decreto del 4 aprile 1913 con il quale il Consiglio dei ministri istituì la Manifattura Tabacchi di Verona. La prima sede, con 500 operaie, fu quella delle Galletterie di Porta San Giorgio. Tra il 1930 e il 1932, tre anni dopo l’avvio dei Magazzini Generali, iniziò la costruzione della Manifattura che verrà inaugurata il 24 aprile 1940. Rimarrà attiva fino agli anni ’90. Nel 1999, nell’ambito del Piano d’area Quadrante Europa venne fissata la riconversione dell’area industriale. L’ex complesso industriale, dopo anni di abbandono, è statto acquistato dalla società trentina e altoatesina Vr.Re Srl dalla Quadrifoglio Immobiliare Verona Spa, partecipata per metà da Hp e per metà dalla Casa depositi e prestiti, quindi dallo Stato. «Crediamo molto nelle potenzialità di Verona e di questo sito straordinario», sottolineano Heinz Peter Hager e Paolo Signoretti della Vr.Re Srl, «e da tempo stiamo lavorando su questa location davvero impressionante sia per la sua vastità che per la posizione in cui si trova. Nell’amministrazione comunale», sottolineano, «abbiamo trovato molta serietà e siamo contenti di poter contribuire alla restituzione di quest’area alla città. Sarà un luogo bello e ricco di verde, abbiamo capito anche la scelta di ridurre gli spazi commerciali. La demolizione delle mura, poi», continuano, «permetterà alla gente di riappropriarsi di questo spazio. Verona è una città strategica e l’arrivo, come speriamo, dell’alta velocità ferroviaria ne farà una delle realtà più forti del Paese». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Enrico Santi

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