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«Al Nuovo è vietata la propaganda politica»

Enrico Bertolino
Enrico Bertolino
Enrico Bertolino
Enrico Bertolino

Questa sera Enrico Bertolino sul palco del Teatro Nuovo andrà in scena con «Di male in seggio» ma non avrà ospiti politici sul palco. A pochi giorni dal voto del 4 marzo la direzione del teatro con Paolo Valerio non ha ritenuto opportuno che venissero esposti candidati, in questo caos l’ospite della serata per 20 minuti doveva essere Flavio Tosi, in corsa per le politiche. E l’ex sindaco accusa di essere censurato. «Non posso partecipare per venti minuti come ospite, probabilmente come ’vittima’, allo spettacolo teatrale del comico Enrico Bertolino perché sono candidato al Senato? La scusa accampata dal direttore del Teatro Nuovo Paolo Valerio è un’autentica bufala: forse, chi lo ha consigliato dall’amministrazione comunale avrebbe dovuto fare uno sforzo di fantasia in più, perché grazie a Dio la par condicio non si applica al teatro e agli spettacoli». Tosi aggiunge: «Quasi tutti i politici che hanno preso parte allo show, in quel momento erano candidati, ad esempio alle elezioni amministrative, come Sala e Parisi a Milano, o comunque stavano facendo campagna elettorale per il referendum costituzionale del 4 dicembre 2016, come Salvini, il ministro Martina, Fassina e Scalfarotto. La cosa, peraltro, era ben chiara nell’invito che ho ricevuto dallo staff di Bertolino, e immaginiamo - ma ne abbiamo la certezza - lo fosse anche nella comunicazione che i collaboratori dell’attore hanno inviato a Valerio, specificandogli che per la tappa di lunedì 19 febbraio dello spettacolo «Di male in seggio» Bertolino aveva previsto la mia presenza sul palco. Così come Valerio non può non sapere che giusto pochi giorni fa, il 14 febbraio, Cofferati - che solo secondo Valerio e il Comune di Verona non è candidato, mentre per il resto d’Italia lo è per Liberi e Uguali nel collegio uninominale per la Camera ’Liguria 3’ - ha partecipato allo stesso spettacolo a Genova senza che nessuno gli ponesse il veto. In quella circostanza, con lui, sul palco, c’era anche il Presidente della Liguria Toti, ma non per una risibile questione di par condicio. Toti era sul palco con Cofferati perché è un personaggio conosciuto a livello nazionale, e non c’entra nulla il fatto che sia una figura istituzionale. Altrimenti, secondo la stessa logica, Bertolino, assieme a me avrebbe potuto invitare l’attuale sindaco di Verona, e io avrei accettato senza problemi». Paolo Valerio ha cercato una mediazione, inutilmente. «Mi spiace della reazione a una scelta che ho tentato invano di spiegare a Flavio Tosi nei giorni scorsi: cioè che non c’era alcun atto censorio nei suoi confronti ma il desiderio di rispettare il più possibile una parità fra i contendenti in vista dell’imminente tornata elettorale; e che avevo inoltre proposto alla produzione e alla regia d’invitare, con lui, altri candidati in quanto la proprietà del Teatro Nuovo vieta categoricamente iniziative di carattere politico e propagandistico se non aperte ai diversi schieramenti e in occasioni appositamente organizzate. Nel caso di Genova, il giorno 14, ospiti di Bertolino sono stati Giovanni Toti (presidente della Liguria espresso dal centro-destra) e Sergio Cofferati (sinistra). Una sorta di “equilibrio politico” che si è ripetuto la sera dopo, il 15, quando non c’è stato nessun ospite e il grande Bertolino ha bissato il successo della sera precedente. Tosi censurato? Nient’affatto. È ben accetto se ospite insieme a candidati di altre liste nello stesso collegio del nostro ex sindaco per rispettare le diverse idee politiche del pubblico a ridosso delle elezioni. Infine nessuna pressione è giunta in questi giorni da Palazzo Barbieri. Il pubblico attende con gioia Bertolino. L’attesa è grande e il sold out al botteghino attesta quanto sia amato questo eclettico artista inventore dell’ “instant theatre”». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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