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Al lavoro su programmi
e pronti per decollare
Il Consiglio ritorni vitale

Ciro Maschio alla presidenza del Consiglio comunale
Ciro Maschio alla presidenza del Consiglio comunale
Ciro Maschio alla presidenza del Consiglio comunale
Ciro Maschio alla presidenza del Consiglio comunale

Dopo il riscaldamento, in luglio, il lavoro di agosto per essere pronti per l’avvio di stagione, in settembre e in ottobre. Il tempo per i veri indirizzi dell’Amministrazione Sboarina. «Sono qui a Palazzo Barbieri anche in questi giorni ferragostani. Non ho programmato ferie». Ciro Maschio, 46 anni, avvocato, dirigente di Fratelli d’Italia, prepara l’agenda d’autunno del Consiglio comunale, di cui è presidente.

Maschio, quali saranno le prossime mosse?

La prima conferenza dei capigruppo sarà l’11 settembre, salvo un anticipo dovuto a particolari motivi, e il 14 settembre riprenderà il Consiglio. Ci sarà la surroga della consigliera Nicoletta Gastaldelli con Gianmarco Padovani, di Verona Pulita.

I primi temi sul tappeto?

La formazione delle commissioni consiliari, da costituire con delibera del Consiglio, sei nei vari settori amministrativi più quella di controllo. Si dovrà valutare se il numero resterà lo stesso.

In che senso?

Potrebbero aumentare di numero o restare come ora. Ci si confronterà, tenendo conto della funzionalità delle commissioni ma anche dell’esigenza di rappresentanza politica.

Le competenze potrebbero cambiare?

È possibile. Un esempio. Il tema della trasparenza e della legalità, su cui si vuole creare una commissione ad hoc, è presente nell’attuale commissione prima, che ha anche sicurezza e personale. La seconda invece si occupa di bilancio e anche di aziende partecipate. Insomma, ci sono temi rilevanti, che si potrebbero scorporare.

E gli obiettivi amministrativi?

Si attendono le linee programmatiche e anche il Documento unico di programmazione, il Dup, in teoria da presentare entro il 28 agosto, ma abbiamo concordato una proroga.

I tempi, quindi?

Entro metà settembre avremo le linee programmatiche, poi ci sarà un paio di settimane per eventuali proposte di emendamenti e valutazioni, da esaminare tra fine settembre e inizio di ottobre. L’11 ottobre prevedo di portare in Consiglio comunale sia le linee programmatiche sia il Dup, che entro il 31 ottobre andranno approvati. Saranno quelli gli impegni vincolanti per l’Amministrazione.

Matasse da sbrogliare?

La variante urbanistica 23, che riguarda riconversioni edilizie e commerciali in collina, in Zai e in centro, adottata ma non approvata dal Consiglio. C’è poi il caso della 22, quella per la semplificazione delle norme, che ha portato con sè anche il Piano attuativo per il centro commerciale La Cercola, a San Michele, che ha avuto il via libera il 9 giugno, due giorni prima del voto.

Arsenale?

Si attende l’esito dei due ricorsi al Tar, quello del Comitato sulla variante e quello di Italiana Costruzioni.

Fusione Agsm-Aim, entro il 30 settembre il Consiglio deve votare il protocollo d’intesa. Che cosa prevede?

Occorre capire meglio se l’operazione sta o meno in piedi. Io non ho pregiudizi, ma bisogna valutare se questa fusione conviene o meno all’Agsm e al Comune di Verona.

Il tempo stringe, però.

Sì, ma d’altra parte questa come altre sono eredità pesanti della precedente Amministrazione, con cui dobbiamo fare i conti. A suo tempo dissi che non era il caso di forzare, in fine mandato, con scelte e votazioni su temi così importanti.

E la mozione contro i cori nazisti alla festa della curva sud dell’Hellas Verona?

C’è l’impegno di riscrivere e approvare un testo condiviso.

Nelle prime tre sedute di Consiglio lei non ha rinunciato a valutazioni politiche, durante i lavori. Che presidente sarà Ciro Maschio?

Mi pongo l’obiettivo di restituire centralità al Consiglio comunale, negli ultimi anni un po’ svilito. Mi impegno a essere imparziale, nel mio ruolo, ma occasionalmente esprimerò anche mie opinioni. Sono un consigliere di Fratelli d’Italia, uno dei partiti della maggioranza, e non ho intenzione di fare il notaio dei quiz televisivi, che dormiva tutta la trasmissione salvo svegliarsi quand’era interpellato.

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