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Al Comune conto da 1,5 milioni
per una storia di 25 anni fa

L’esterno  dello stadio Bentegodi
L’esterno dello stadio Bentegodi
L’esterno  dello stadio Bentegodi
L’esterno dello stadio Bentegodi

Tegola su Palazzo Barbieri. Il Comune dovrà pagare un milione e mezzo alla società Pubblilancio Sas come forma di risarcimento danni per la mancata assegnazione nei tempi dovuti di spazi pubblicitari per installare cartelloni rotanti e luminosi vicino allo stadio Bentegodi. Alla somma dovranno essere detratti 317.392 euro che il Comune aveva già versato negli anni scorsi attraverso un pignoramento nei suoi confronti effettuato da un’altra società privata per conto di Pubblilancio. Da pagare quindi poco meno di 1,2 milioni. Lo stabilisce una sentenza del 23 giugno scorso del Consiglio di Stato (pubblicata il 29 luglio scorso) sul ricorso presentato dal Comune stesso alla Pubblilancio in seguito alla sentenza numero 1.512 del Tar del Veneto del 5 dicembre 2012, che condannava il Comune scaligero risarcire a risarcire la società. Il Tribunale amministrativo regionale aveva stabilito infatti, quasi quattro anni fa, che il Comune non aveva rispettato le obbligazione previste dalla delibera della Giunta comunale del 22 febbraio 1990, numero 453, e alla relativa convenzione stipulata con la Pubblilancio il 24 aprile 1991.

Il Comune, come detto, secondo i giudici non aveva rispettato i tempi per assegnare gli spazi destinati alla pubblicità. In seguito, peraltro, con sentenza del 13 marzo 2014, numero 1.172, il Tar aveva accolto in parte un appello del Comune che riguardava la decorrenza dell’adempimento, «confermando per il resto la sentenza impugnata», come recita la sentenza del Consiglio di Stato.

Nella lunga vicenda giudiziaria erano seguite poi varie fasi per rideterminare la somma spettante a titolo del risarcimento danno, con incarichi all’ufficio ragioneria della prefettura di Verona, quindi all’Agenzia delle entrate, sede di Venezia, e quindi definitivamente a un ufficio dello Stato.

Comunque - come conferma al telefono l’assessore alle finanze, Pierluigi Paloschi - il Comune dovrà ora pagare la somma. Che per la precisione è di un milione 499.344 euro, ridotta della somma pignorata di 317.392 euro, più le spese legali, poco meno di diecimila euro. Totale da pagare: 1,2 milioni. L’Amministrazione, alle prese con la stesura del bilancio di previsione 2017/2019 - entro il 10 settembre gli assessorati devono presentate i “desiderata” a Paloschi, dovrà subito trovare i soldi e pagare.E.G.

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