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Al bar musica in cuffia anti-fracasso

Musica alta nei locali del centro, che non dà tregua ai residenti? I cosiddetti bar fracassoni cercano pace e una conciliazione, e c'è chi, proprio in piazza Erbe, dove la tensione è sempre alle stelle, ha scelto di spegnere lo stereo e invitare i clienti ad ascoltare la musica direttamente in cuffia.

La titolare dell'Osteria Verona e dell'Osteria al Canton, Chiara Castagnini, non ha dubbi sull'obiettivo che vuole raggiungere. «Le lamentele di chi vive in centro e il fiato sul collo da parte dell'amministrazione e dei vigili mi hanno convinta a cambiare strada», dice. «Voglio lavorare con serenità e trovare un compromesso con chi è disturbato e ha diritto di essere rispettato. Per questo, al venerdì e sabato sera smetterò di diffondere la musica fino alla mezzanotte e inviterò chi frequenta i miei locali a trovare la frequenza giusta sintonizzandosi con cuffie wi-fi».

Lo spunto è arrivato dall'evento organizzato da Alex Mastini, ex dj jay e organizzatore di eventi a Verona che, il 7 maggio scorso, per la prima volta a Verona, ha organizzato una “silent disco” proprio in piazza Erbe. Le due osterie avevano aderito all'iniziativa, offrendo un drink a chi indossava le cuffie in occasione dell'evento, e poi la titolare si è lasciata ispirare, offrendo ai suoi clienti tre canali a cui sintonizzarsi, che propongono musica disco, italiana e commerciale.

«Ho fatto una prova il 17 e il 18 giugno. Ho notato che i veronesi, al principio un po' straniti, hanno apprezzato la novità, mentre tra i turisti non c'è stato nessuno stupore: la musica in cuffia è una soluzione già adottata nei centri di molte città europee, da Londra a Parigi, proprio per fronteggiare il problema del disturbo ai residenti».

L'assenza di musica alta, oltretutto, comporta due ulteriori benefici. «La gente non urla per parlare e quindi si abbassa anche il tono di voce», spiega Castagnini. «Inoltre le cuffie possono restare in funzione anche oltre la mezzanotte e fino alla chiusura dei locali, visto che non recano disturbo, quindi garantiamo qualche ora di svago in più a chi sceglie di trascorrere la serata da noi».

Conclude l'innovativa esercente: «Si tratta di una scelta impegnativa sia dal punto di vista economico che organizzativo perché dovremo chiedere i documenti a chi vorrà la cuffia. Ne abbiamo già ordinate duecento e hanno un raggio di 20 metri. Speriamo che ci aiutino a fare la pace con i cittadini».C.BAZZ.

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