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Aida si conferma primadonna Da record la serata di Bolle

Il 96° Arena di Verona Opera Festival si è inaugurato il 22 giugno, con un nuovo allestimento di Carmen firmato da Hugo de Ana, e si è concluso il 1° settembre con l’ultima recita di Aida nella produzione firmata da Franco Zeffirelli. Per la prima volta dopo decenni, nello stesso cartellone, sono andate in scena altre due opere-colossal corali, come Turandot nel classico allestimento zeffirelliano e Nabucco, con la regia di Arnaud Bernard che ha inaugurato il Festival 2017. Quinta opera in programma Il Barbiere di Siviglia, felice ripresa dello spettacolo di de Ana nel 150° anniversario rossiniano. Due serate speciali hanno arricchito il Festival 2018: l’evento Roberto Bolle and Friends e Verdi Opera Night. Sensibile l’aumento medio di presenze in tutte le serate, con varie date di risonanza internazionale che hanno registrato tra i 12.000 e i 13.000 spettatori: la première di Aida (23 giugno), quella di Turandot (30 giugno) e la serata-evento Roberto Bolle and Friends (il 25 luglio). Numerose sono le serate in cui si è abbondantemente superata la soglia dei 10.000 spettatori: l’inaugurazione con Carmen (22 giugno) e la sua sesta recita (21 luglio), la quinta rappresentazione di Aida (14 luglio), il debutto e la quarta recita di Nabucco (7 e 28 luglio) e la prima de Il Barbiere di Siviglia (4 agosto). Primo titolo della stagione è stata la nuova Carmen di Georges Bizet, nel primo nuovo allestimento anni ’30. La curiosità per la nuova produzione, andata in scena per 13 serate (di cui una annullata per maltempo), è stata di richiamo per 101.469 spettatori, con una media di 7.805 presenze e 472.363 euro di entrate, per un totale di 6.140.715 euro. Dati positivi superati dal secondo titolo in cartellone, ovvero Aida. Il capolavoro verdiano si conferma il top in Arena per spettatori e incassi complessivi. Le 16 rappresentazioni hanno registrato una presenza media di 8.040 spettatori (per un totale di 128.641 presenze) e un incasso medio di 516.397 euro, a fronte di un totale di 8.262.347,50 euro. La pucciniana Turandot, in scena solo per 5 recite, continua a coinvolgere il pubblico, con una presenza media altissima di 8.918 spettatori, per un totale presenze di 44.590, un incasso medio di 533.364 euro e un totale di 2.666.820 euro. Con una recita in più (6) segue Nabucco, nell’allestimento risorgimentale di Arnaud Bernard. Sono 51.907 gli spettatori ad averlo visto (con una media di 8.651), facendo registrare un incasso complessivo di 3.496.917 euro e il più alto incasso medio della stagione: 582.820 euro. Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini è tornato con un grande richiamo di pubblico, con un’affluenza media di 8.954 spettatori (la più alta) e una complessiva di 44.768 presenze per 5 recite. L’incasso medio è stato di 479.843 euro quello totale di 2.399.212,50 euro. Bilanci molto positivi anche per le due serate-evento del Festival. La nuovissima Verdi Opera Night è riuscita nell’intento non facile di riempire l’Arena in una sera domenicale: 8.241 presenze e un incasso di 382.833 euro, pur essendo andato in vendita solo da marzo. La grande festa della danza internazionale, Roberto Bolle and Friends, è stata una serata da record con 13.374 presenze e 654.512 euro al botteghino. I dati relativi ai canali di vendita confermano il trend che già da alcuni anni dimostra come gli spettatori prediligano sempre di più l’acquisto online rispetto ai canali più tradizionali. Il 52,73% del pubblico del Festival 2018, ha infatti acquistato online dal sito Internet ufficiale www.arena.it, con un incremento dal 48,89 del 2017. •

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