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Agsm-Aim, fusione a rilento «Avviare subito il confronto»

La sede dell’Agsm in lungadige Galtarossa
La sede dell’Agsm in lungadige Galtarossa
La sede dell’Agsm in lungadige Galtarossa
La sede dell’Agsm in lungadige Galtarossa

Enrico Giardini Fusione Agsm-Aim? Si stringe il cerchio. Dai banchi dell’opposizione in Consiglio comunale continua a montare la richiesta di sapere se si farà o no, e se si quando. E l’Amministrazione ora lancia un segnale: «Siamo favorevoli alle aggregazioni, ma stiamo ancora valutando attentamente l’operazione Agsm-Aim». Lo dice Daniele Polato, assessore alle aziende e agli enti partecipati, da noi interpellato dopo la presa di posizione critica (L’Arena di ieri), di Tommaso Ferrari, capogruppo consiliare di Verona Civica. Da Palazzo Barbieri si fa capire, dunque, che la linea è quella di proseguire nel percorso avviato dalla passata Amministrazione, pur con l’intenzione, però, di definire nei dettagli la portata dell’operazione, soprattutto dal punto di vista finanziario. Però in Consiglio prosegue il «pressing» dell’opposizione, anche chiamando in causa l’Agsm stessa. «La Giunta ha avuto tutto il tempo necessario per studiare la pratica di fusione di Agsm con la vicentina Aim e di venire a capo delle “piccolissime” differenze di vedute con il neopresidente Agsm Michele Croce che dell’operazione non vorrebbe nemmeno sentir parlare», dice Michele Bertucco, capogruppo di Verona e Sinistra in Comune. Va ricordato che l’Amministrazione comunale di Vicenza, guidata dal sindaco del Pd Achille Variati, scadrà fra qualche mese e poi andrà al rinnovo, con le elezioni amministrative. Vicenza, dunque, tende a stringere i tempi il più possibile. «Ora è tempo di illustrare alla città e ai lavoratori Agsm e Amia, che giustamente sono in apprensione rispetto alla perdurante situazione di incertezza, le considerazioni fatte e l’indirizzo che si intende prendere», prosegue Bertucco. «Il rischio è che tra qualche settimana si verifichi una situazione di stallo speculare a quella vissuta la scorsa primavera, con Vicenza che di fatto entrerà in campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio comunale e Verona costretta a rimanere in ulteriore attesa. Da mesi giace sulla scrivania della maggioranza una mia richiesta di convocazione della commissione competente: occorre avviare il confronto». Manca tutt’ora una scadenza, dunque. Anche se Polato avverte: «Ci siamo presi con Vicenza il tempo necessario per esaminare bene il problema, evitando di correre come aveva fatto la passa Amministrazione», prosegue Polato, «e questo proprio per rispetto degli amministratori vicentini». Il pressing, però, continua. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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