<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Agec, l’ex dg Motta: «Ora a parlare saranno gli

Tre sole parole: «Parleranno gli avvocati». È quanto dice Maria Cristina Motta, il direttore generale dell’Agec - l’Azienda gestione edifici comunali, presieduta da Roberto Niccolai, di Verona Pulita - appena licenziata dal Consiglio di amministrazione. Ciò in seguito al voto sulla delibera in cui, in estrema sintesi, si dice che il suo incarico, riassegnato nel 2014 dopo essere cominciato nel 2013, non era regolare in quanto non avvenuto in seguito a una selezione pubblica. Secondo la Motta però, visto quanto ha dichiarato intendendo così impugnare la deliberazione del cda, ma anche secondo l’ex presidente dell’Agec Massimo Galli Righi - che fu nominato dall’ex sindaco Flavio Tosi - la motivazione del licenziamento della Motta non sta in piedi. Lei, ex pubblico ministero, avrebbe avuto l’incarico di direttore generale fino al 2019. Come già detto in più occasioni da Galli Righi, ma come ha ribadito anche il sindaco Flavio Tosi ieri, «la selezione pubblica invece ci fu e avvenne nel 2014» su una settantina di persone, da cui ne risultarono sei, tra cui la stessa Motta, che poi fu confermata. Sarà dunque il giudice del lavoro a doversi esprimere sul caso della Motta, che come detto impugnerà il provvedimento del Consiglio di amministrazione. Va ricordato che esso ottenne tre voti a favore, del presidente Niccolai e di due consiglieri di amministrazione di maggioranza, ma anche il voto contrario - per motivi definiti tecnici, quindi non per contrasti politici - del vicepresidente dell’Agec, l’avvocato Maurizio Ascione, in quota a Fratelli d’Italia. Non ha votato invece Anita Viviani, la consigliera in quota a Verona e Sinistra in Comune. • E.G.

Suggerimenti