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Accorpare Natale e Epifania La strana idea del Comitato

La Posta della Olga
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La Posta della Olga

Col rogo della Vècia in piazza Bra - scrive la Olga - finalmente sono finite le feste e si torna alla normalità. Del Natale è bella l’attesa ma, passà el Nadàl, basta. E invece le feste continuano fino a Epifania. Il Comitato "Curta l’è bela ma longa la stufa" propone l’accorpamento delle due festività: Nadàl fino alla fine del pranzo e poi Epifania fino a mezzanotte. La fusione, secondo il Comitato, darebbe anche più visibilità ai Re Magi che, dopo un lungo viaggio nel deserto, restano nel presepio un solo giorno, gnanca el tempo de sponsàrse, tanto che in molte case si ritiene che non valga nemmeno la pena di fare la fatica di tirarli fuori dalla cassapanca. Lo stesso discorso vale per i cammelli, che sono anche più grossi. Io e il mio Gino per non dover far posto ai Re Magi spostando pastori e pegoréte e scombinando el mùs-cio, li mettiamo già l’8 dicembre quando facciamo il presepio. L’albero e il presepio li si fa con tanto entusiasmo ma poi, quando si tratta di disfarli, ti prende la fiacca e continui a rimandare, così magari, prolungandone il soggiorno, si fanno contenti anche i Re Magi. La Elide, che fa solo l’albero, lo disfa quando legge su "L’Arena" che è stata smontata la stella di piazza Bra. Qualche anno fa a casa nostra presepio e albero sono rimasti fino alla settimana santa. Ricordo che quando è venuto don Addolorato a benedire la casa ci ha detto: «Ma cari fiói, in ’sto modo scombinè el Vangelo». Ho letto che a Ferrara il Comune ha sospeso il tradizionale rogo della Vècia nella piazza principale della città per non aumentare lo smog. A Verona invece, con un atto di coraggio, il Comune più festaiolo d’Italia se n’è fregato. Tanto la penitenza la faranno gli automobilisti con la ripresa dei Mobility Day e di tutte le altre restrizioni comunali. A parte lo smog, secondo il mio pensiero di ignorante che non ha fatto le scóle alte, el brusàr la Vècia in piazza la me par ’na superstissión de altri tempi che la spussa de rànso come la bondola andà de mal. Se invece della Vècia si facesse il rogo della demagogia e dell’ipocrisia sarei la prima a cercarmi un posto in prima fila dietro le transenne par gòdarme la fogàra e le falìe che mulinano nell’aria. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Silvino Gonzato

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