Durante l’incontro tra Hellas Verona e Crotone del 21 gennaio, partita vinta dagli ospiti per 3 reti a zero, ha acceso due fumogeni, quelli utilizzati anche durante la sfilata dei carri del venerdì gnocolar, tra bambini e maschere.
E per cinque anni non potrà entrare al Bentegodi, e in nessun altro stadio italiano ed europeo, per assistere a qualsiasi manifestazione calcistica, comprese amichevoli e partite dei campionati minori fino alla Lega Pro. Si scorderà la Champions e l'Europa League oltre, ovviamente, alla Coppa Italia.
Tutto per due scie luminose da 2,90 euro l’una, che possono essere acquistate in rete e date in mano anche ai bambini. Lo avesse fatto nel corso della sfilata di carnevale o ad una festina di compleanno nessuno gli avrebbe detto nulla, ma le telecamere interne allo stadio lo immortalarono, prima dell’inizio della partita, mentre accendeva il fumogeno. Poi accese anche il secondo che venne sistemato, come il precedente, sui gradoni. Prodotti che vengono pubblicizzati come «quelli più venduti negli stadi italiani» e, come ebbero modo di concordare anche diversi giudici di altri tribunali italiani, che altro non sono che una scia colorata che non rappresenta pericolo per l’incolumità altrui.
Di diverso avviso il Questore che in marzo al tifoso cinquantenne difeso da Guido Beghini notificò il temuto Daspo che per un lustro gli impedirà di entrare in qualsiasi stadio. Il 15 marzo ricevette la comunicazione, il pm chiese la convalida il 17 e il gip convalidò il provvedimento lo stesso giorno. Il legale presentò memoria difensiva (che include le decisioni di altri tribunali che non hanno ritenuto le torce «pericolose per l’incolumità» e la archiviazione di un procedimento a carico del suo assistito che nel 2015 fu trovato con una torcia illuminante e per un anno non andò allo stadio). Ma il Daspo era confermato, potrebbe impugnarlo in Cassazione.