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PEDOFILIA

Abusi su bimbi
Sacerdote veronese
in cella in Argentina

L’istituto Antonio Provolo di Mendoza, in Argentina
L’istituto Antonio Provolo di Mendoza, in Argentina
L’istituto Antonio Provolo di Mendoza, in Argentina
L’istituto Antonio Provolo di Mendoza, in Argentina

Un prete veronese di 82 anni è stato arrestato a Mendoza, in Argentina, con la gravissima accusa di aver abusato sessualmente di bambini ospiti dell’Istituto Antonio Provolo per bambini sordi e ipoudenti di Lujàn de Cuyo. Reato tanto più odioso in quanto compiuto approfittando dell’handicap di bambini e bambine che li rende ancor più indifesi.

Si tratta di don Nicola Bruno Corradi, il cui nome, peraltro, appare in una lista di 27 religiosi della Compagnia di Maria per l’educazione dei sordomuti, la cui Casa madre si trova a Verona in stradone Antonio Provolo, che in passato, secondo le denunce di decine di ex ospiti dell’istituto, si sarebbero resi responsabili di abusi in Italia. Corradi sarebbe stato inviato in Argentina in seguito allo scandalo.

Ora l’anziano sacerdote è agli arresti nel commissariato di Lujàn de Cuyo, con l’accusa di «abuso aggravato» e «corruzione di minori». Le vittime potrebbero essere una dozzina.

La vicenda ha destato molto scalpore nel Paese sudamericano. Insieme a don Corradi, su ordine del procuratore di Lujàn Fabricio Sidoti sono stati arrestati un altro sacerdote, don Horacio Corvaro, di 55 anni, e un laico, José Luis Ojeda, dipendente dell’istituto religioso. Secondo fonti investigative, citate da «Mdz online» si parlerebbe di almeno 60 casi di abusi, la maggior parte dei quali avvenuti tra il 2007 e il 2009. Gli inquirenti avrebbero già raccolto le deposizioni di 25 testimoni. Si sottolinea, inoltre, che «il personale dell’istituto sta cooperando». Il caso è scoppiato grazie alla denuncia di una senatrice di Mendoza, Daniela Garcìa, che, durante un evento pubblico era stata avvicinata da una ragazza che era stata ospite dell’istituto per sordomuti. La giovane davanti al magistrato ha poi raccontato come per anni sia stata testimone dei terribili fatti.

Da noi interpellati, i responsabili della Casa madre di via Provolo, per il momento si limitano a dire che don Corradi «si trova da parecchi anni in Argentina» e che «si stanno attendendo maggiori informazioni». Inutile saperne di più, neanche sul motivo che ha indotto la congregazione a inviare in un istituto per l’educazione e la cura dei piccoli sordomuti una persona già al centro di pesanti sospetti. È durissimo invece l’avvocato Sergio Cavaliere della Snap, associazione che tutela le vittime di abusi sessuali: «Si è permesso a questi religiosi di avvicinare altri minori in condizioni di particolare fragilità, contando sulla prescrizione delle accuse».

Dall’arcivescovado di Mendoza, è stato intanto diramato un comunicato in cui si esprime «solidarietà e vicinanza alle vittime». E si aggiunge che «le legittime autorità dell’Istituto dovranno iniziare il processo canonico».

Enrico Santi

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