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A22, anche la terza corsia si mette in coda

Neve, code e avvisi lungo  l’Autobrennero domenica sera: in poche ore sono transitate decine di migliaia di veicoli a velocità ridottaRendering della terza corsia Verona-Modena: era prevista per il 2015La segnaletica sperimentale per la corsia dinamica verso Trento
Neve, code e avvisi lungo l’Autobrennero domenica sera: in poche ore sono transitate decine di migliaia di veicoli a velocità ridottaRendering della terza corsia Verona-Modena: era prevista per il 2015La segnaletica sperimentale per la corsia dinamica verso Trento
Neve, code e avvisi lungo  l’Autobrennero domenica sera: in poche ore sono transitate decine di migliaia di veicoli a velocità ridottaRendering della terza corsia Verona-Modena: era prevista per il 2015La segnaletica sperimentale per la corsia dinamica verso Trento
Neve, code e avvisi lungo l’Autobrennero domenica sera: in poche ore sono transitate decine di migliaia di veicoli a velocità ridottaRendering della terza corsia Verona-Modena: era prevista per il 2015La segnaletica sperimentale per la corsia dinamica verso Trento

I dati forniti dall’Autostrada del Brennero sono impietosi: l’altro giorno, quando sull’A22 si è bloccato il traffico, complice la nevicata e i mercatini di Natale di Trento e Bolzano, sono transitati in una sola direzione di marcia 48 mila veicoli, 25 mila dei quali si sono messi in marcia tutti assieme, quasi avessero avuto un appuntamento, alle 17. E gli automobilisti hanno impiegato sei, sette, otto ore ad arrivare a casa. Con strascichi di polemiche per i pochi, e poco realistici, avvisi all’ingresso dell’autostrada. «Il ponte dell’Immacolata», commenta il vicepresidente dell’Autobrennero Fausto Sachetto, veronese, «è da sempre un periodo da bollino nero per il traffico in un’arteria a sole due corsie come la A22, con una concentrazione di viaggiatori in un arco di poche ore, e quest’anno si è aggiunta anche la neve, è stata una situazione di assoluta emergenza, escludo che ci siano state negligenze». E sottolinea: «Ricordo che ci sono stati disagi in tutta Europa e che anche in altre zone d’Italia sono stati costretti a chiudere tratti autostradali, come la Torino-Savona... Ma se avessimo fatto altrettanto, chiudendo le entrate, avremmo fatto collassare tutta la viabilità esterna e sarebbe stato un disastro ben maggiore... Certo, ora si cercherà di capire se c’è stata qualche falla organizzativa per cercare di migliorare le procedure». Da tempo, tuttavia, si parla della realizzazione di una terza corsia. «Sì, ma è prevista solo da Verona a Modena», spiega Sachetto, «e l’opera era legata al rinnovo della concessione che durerà 30 anni e quindi per un po’ è rimasta ferma, ma gli investimenti ci sono anche se ci vorranno ancora parecchi mesi. Ricordo che i progetti di ampliamento hanno richiesto anni e anni di burocrazia». «Nella tratta Verona-Trento-Bolzano», continua il vicepresidente dell’Autobrennero, «costruire una terza corsia è invece praticamente impossibile poiché bisognerebbe rifare le gallerie, con un’operazione che aprirebbe uno scontro durissimo con i territori. La cosiddetta terza corsia dinamica, invece, in alcuni tratti è già in funzione, ora si tratta di completare l’opera». Anche il potenziamento dell’autostrada, al pari degli automobilisti, dunque si mette in coda. Sui documenti dell’A22 di qualche anno fa si possono infatti ancora leggere vari articoli di annuncio. per esempio: «Prenderanno avvio nel 2011 i cantieri per la realizzazione della terza corsia dell’autostrada del Brennero tra Verona e l’intersezione don l’A1 a Modena, una infrastruttura che sfruttando l’attuale ampio spartitraffico risolverà gli attuali problemi di congestione incrementando la sicurezza dell’arteria». Novanta chilometri di terza corsia che doveva essere pronta nel 2015 ma che chissà mai quando vedremo. Il nodo del rinnovo della concessione autostradale, ancora lontano dall’essere risolto ha bloccato tutto nonostante l’opera fosse stata già tra gli impegni sottoscritti nel vecchio piano finanziario. Certo, mettere in relazione l’intasamento dei giorni scorsi con una eventuale terza corsia come se fosse la medicina prodigiosa per risolvere tutti i problemi del traffico non è così automatico, però la stessa A22 scriveva: «Solamente mediante la realizzazione dell’intervento di adeguamento alla terza corsia tale tratta risulta in grado di soddisfare pienamente l’intera domanda di spostamento espressa dal territorio». L’intervento, lungo 90 chilometri, «consiste nell’assicurare all’intero tratto, per ciascuna carreggiata, tre corsie di marcia più una corsia di emergenza e nella riqualificazione dello svincolo di innesto con l’autostrada A1». «Il progetto definitivo, elaborato da Autobrennero nel 2009, ha ottenuto la dichiarazione di compatibilità ambientale, a seguito della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), ed è stato approvato in Conferenza dei Servizi nel 2014». Il progetto prevedeva anche l’ampliamento della corsia di emergenza a 3 metri e mezzo e l’allargamento di 33 piste di accelerazione e decelerazione per un totale di 9.300 metri; la costruzione di 309 nuove piazzole; l’installazione di 384 chilometri di nuove barriere di sicurezza ad elevata capacità d’assorbimento d’urto; la realizzazione dell’impianto antinebbia sia centrale che laterale». Ma, obbietteranno molti automobilisti, il tratto più congestionato è quello a nord di Verona, in direzione di Trento e Bolzano. Bene, in questo tratto da sempre è ritenuta improponibile la costruzione di una terza corsia perché l’autostrada non può essere allargata. Quindi la soluzione prevista è la realizzazione della cosiddetta «terza corsia dinamica». Sarebbe una soluzione che in casi di emergenza potrebbe trasformare la corsia di emergenza in una terza corsia di marcia a velocità ridotta (80 km/h). Il progetto però è ancora in fase sperimentale in un tratto a sud di Trento e tale resterà fino a quando non verranno risolti problemi legati alla sicurezza. Nella sede dell’A22 infatti giustamente si fanno i conti con la complessità della situazione: se la corsia di emergenza diventasse corsia di marcia normale, come arriverebbero i soccorsi? Gli studi dell’A22 sono abbastanza chiari: «Nelle giornate di intenso traffico si verifica un abbassamento dei livelli di servizio per superamento della capacità limite di smaltimento, soprattutto in determinate giornate (circa 20 giorni all’anno: tutti i sabati dei mesi di luglio ed agosto; ponti vacanze di Natale, Corpus Domini, Ascensione e Pentecoste). Nelle giornate più critiche, nelle ore di picco, si superano i 3.000 veicoli all’ora, con velocità medie di percorrenza che si aggirano intorno ai 70-80 km/h, mentre nell’arco dell’intera giornata il numero di veicoli che transita al giorno supera le 40.000 unità» (48 mila l’altro giorno). «L’uso di una terza corsia, tramite l’utilizzo temporaneo della corsia di emergenza, serve per risolvere in maniera efficace le situazioni di emergenza che si possono verificare in tali periodi dell’anno, permettendo un aumento della capacità veicolare (circa 4.000-4.200 veic/h) con riduzione dei fenomeni di congestione. Attualmente è stato adeguato un tratto di circa 28 km, da Trento Centro alla stazione autostradale di Rovereto Sud, nella sola carreggiata sud. Lungo questa tratta la corsia di emergenza è stata allargata a 3 metri e 50, e sono stati installati pannelli a messaggio variabile, sistemi di videosorveglianza, di rilevamento traffico e di monitoraggio delle condizioni meteorologiche. Sono state inoltre adeguate le corsie di accelerazione e decelerazione dell’area di servizio Nogaredo ovest, realizzate nuove piazzole di sosta per le emergenze e installate le barriere di sicurezza». I test effettuati su tale tratto sperimentale sono risultati positivi. Prossimo passo, la tratta Rovereto Sud - Affi. • M.B. e E.S.

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