<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Dopo la tragedia di Genova

«A Verona i ponti sotto controllo»
Morandi consolidò l'ala dell'Arena

Dopo la tragedia di Genova
L'ala dell'Arena e il cavalcavia di viale Piave
L'ala dell'Arena e il cavalcavia di viale Piave
L'ala dell'Arena e il cavalcavia di viale Piave
L'ala dell'Arena e il cavalcavia di viale Piave

L’ingegner Riccardo Morandi, autore del progetto del viadotto di Genova, il ponte Morandi inaugurato nel 1967  in parte crollato ieri, dopo numerosi interventi di sistemazione, è lo stesso professionista che firmò nel 1953 il progetto del consolidamento dell’ala dell’Arena mediante l’impiego del suo sistema di precompressione. 

 

Ma a Verona, ponti e viadotti sono sicuri? La domanda sorge spontanea dopo il disastro di Genova dove è crollato un tratto urbano del viadotto dell’autostrada provocando decine di vittime. Dai ponti sull'Adige ai cavalcavia, l'amministrazione comunale assicura che sono tutti costantemente controllati e gli interventi di riqualificazione sono già programmati

 

 «Il monitoraggio è regolare», assicura l’assessore Zanotto, «e in questo momento l’attenzione è puntata su ponte Nuovo per il quale ci saranno da fare degli interventi di ristrutturazione, del costo di tre milioni di euro, come già programmato nel bilancio pluriennale. Per il 2018 sono già stati messi a bilancio gli oneri per la progettazione della ristrutturazione. Il ponte è già “sorvegliato“ con un sistema di sensori gestiti dall’università di Padova ed è stata vietata sul ponte la circolazione dei mezzi pesanti». 

 

L’assessore Padovani aggiunge «c’è in generale un’attenzione costante. Attualmente le strutture da tener sott’occhio sono il cavalcavia di viale Piave, dove già qualche anno fa si era evidenziato qualche problema di infiltrazioni d’acqua, il ponte sulla Strada dell’Alpo e quello in Strada La Rizza. Già nelle scorse settimane è stato chiesto un finanziamento di 85mila euro per progettazioni di verifiche da affidare a professionisti cui poi seguiranno i relativi interventi».

 

IN PROVINCIA. L’ultimo intervento riguarda il ponte sullo scolo Gamandone poco fuori dal centro abitato di Roncolevà in direzione Castelbelforte dove, durante un monitoraggio, sono state rilevate delle criticità. La Provincia aveva deciso la chiusura della provinciale 25 che da Trevenzuolo porta al confine con il Mantovano per 30 giorni a partire dallo scorso 18 giugno. Evidenziate criticità anche a Cerea, con provvedimenti restrittivi per la viabilità, per il ponte sulla provinciale 47 del Menago, a Torretta di Legnago, per il ponte sul canale consortile, a Stallavena, per il ponte sulla provinciale 6 dei Lessini sul Vajo Cavallo e a Roverè, il ponte del Purga sulla provinciale 15.

 

REGIONE. L’assessore regionale ai lavori pubblici, infrastrutture e trasporti, la veronese Elisa De Berti, fa presente che la Regione Veneto, proprio dopo i tragici fatti di Lecco, aveva chiesto a Veneto Strade quante risorse servivano per fare manutenzione dei ponti e cavalcavia. «Ci hanno chiesto 15 milioni di euro e li abbiamo stanziati nel triennale», precisa De Berti, «di cui subito 300mila per il monitoraggio di ponti e viadotti. Gli altri serviranno per la messa in sicurezza dei ponti sulle strade regionali».

E.CARD.

Suggerimenti