<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

A luglio il dramma della bimba annegata a Castagnaro

La piscina teatro della tragedia di Castagnaro
La piscina teatro della tragedia di Castagnaro
La piscina teatro della tragedia di Castagnaro
La piscina teatro della tragedia di Castagnaro

Un attimo di disattenzione, una circostanza imprevedibile, ed è subito tragedia. La cronaca ha registrato più volte episodi drammatici relativi a bambini persi di vista solo per qualche istanti da genitori o da chi li doveva sorvegliare.

È dello scorso luglio il dramma di Menà di Castagnaro, quando una bimba romena di due anni e mezzo morì annegata nella piscina gonfiabile montata nel giardino di casa. La mamma l’aveva persa di vista per pochi minuti, per occuparsi dell’altro figlio piccolo, e quando era tornata dalla bambina l’aveva trovata riversa nell’acqua. La piccola era stata sottoposta a una prolungata terapia di rianimazione da parte dei soccorritori ma tutto era stato inutile.

Solo qualche giorno dopo si è rischiata un’altra vittima, in un hotel di Castelnuovo, dove una bambina di cinque anni è finita sott’acqua, in piscina, una manciata di secondi, ma sufficienti per scatenare il panico. La piccola, prima di finire sotto, era riuscita a richiamare l’attenzione delle persone che stavano prendendo il sole intorno alla piscina ed era stata soccorsa prima che fosse troppo tardi. Trasportata d’urgenza all’ospedale di Borgo Trento, si era poi ristabilita.

E ancora, pochi giorni dopo un altro bambino di due anni aveva rischiato di morire soffocato nell’abitacolo dell’auto che si era chiusa automaticamente dopo che alla mamma erano cadute le chiavi. Il piccolo era stato liberato dai vigili del fuoco e non ha riportato nessuna grave conseguenza. In passato la cronaca ha registrato altri episodi analoghi con esiti diversi.

Nel 2004, a Villafranca, un bimbo di nemmeno tre anni era riuscito a infilarsi nell’auto del papà e ad azionare il vetro elettrico che, alzandosi, lo aveva soffocato. L’auto non era dotata di un meccanismo di blocco del finestrino, di cui sono invece dotate oggi molte vetture.

Nel 2008 una bimba di due anni perse la vita a Monteforte dopo essere stata investita dal furgone guidato dal padre che, durante una manovra, non si era accorto della presenza della bambina.

Nel 2011 una bambina era invece sfuggita alla presa della madre, ferma in prossimità di una passaggio a livello a Roveredo di Guà: la piccola era finita sotto al treno in transito in quel momento, restando schiacciata.

Si è invece risolta con una gran paura da parte della madre la disavventura toccata al bimbo di sei mesi di San Pietro di Morubio, nel 2015, rimasto chiuso dentro l’automobile a causa di un dispositivo d’allarme che aveva bloccato le serrature. L’arrivo dei vigili del fuoco aveva risolto la situazione senza conseguenze per il piccolo.

Suggerimenti