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«A La Sorte facciamo un’oasi naturale»

Un percorso alla possibile oasi della Sorte a ChievoVeduta aerea dell’oasi della Sorte (contornata in rosso)
Un percorso alla possibile oasi della Sorte a ChievoVeduta aerea dell’oasi della Sorte (contornata in rosso)
Un percorso alla possibile oasi della Sorte a ChievoVeduta aerea dell’oasi della Sorte (contornata in rosso)
Un percorso alla possibile oasi della Sorte a ChievoVeduta aerea dell’oasi della Sorte (contornata in rosso)

Lorenza Costantino Non solo ex Scalo Merci. Ultimamente si è fatto un gran parlare del parco urbano che potrebbe prendere il posto dell’enorme deposito ferroviario alle spalle della stazione di Porta Nuova, per dare una boccata d’ossigeno all’inquinata Verona. Nell’attesa che questo progetto di punta dell’amministrazione Sboarina diventi realtà, c’è chi propone di andare a respirare in «un’area naturalistica che già c’è, ma che ha bisogno di essere sistemata e ripulita per diventare una splendida oasi alle porte della città, da percorre a piedi e in bicicletta. È la frazione della Sorte, vicino a Chievo e a Boscomantico». L’invito proviene dai banchi del Pd, attraverso il consigliere comunale Federico Benini, che indica sulla mappa l’ampia campagna a destra Adige, delimitata a est dalla lunga via Barucchi (un chilometro circa) e a ovest dal sentiero sull’alzaia del fiume (un paio di chilometri). Siamo nel parco dell’Adige nord, pure quello mai definito a livello legislativo. «Mettendo a sistema via Barucchi con il sentiero lungo l’Adige, otterremmo subito un tragitto ad anello di due-tre chilometri, per metà su strada asfaltata e per metà su sterrato, fruibile sia dai cicloturisti sia dai residenti», fa notare Benini. «A chiunque passeggi in questa bella zona salta agli occhi la sua vocazione, cioè quella di costituire una meravigliosa variante al percorso standard della “ciclabile del Sole”, che scende dal Nord Europa e sbocca a Boscomantico». «Purtroppo», prosegue il consigliere, «con un sopralluogo ci si rende conto anche del fatto che quest’area naturalistica versa in stato di abbandono. Molti tratti del percorso sono impraticabili a causa della vegetazione infestante, del fango, e di cumuli di rifiuti scaricati abusivamente, soprattutto materiale edile come calcinacci, piastrelle rotte, coppi spezzati». «Con poca spesa, nell’ordine di alcune decine di migliaia di euro, che chiederò di mettere a bilancio, si possono sistemare i camminamenti, installare qualche panchina e fontanella, e dare una ripulita», propone Benini. Spostandosi di un centinaio di metri a Boscomantico, allo sbocco della ciclopista del Sole, resta ancora irrisolto il nodo della sicurezza. «Da almeno quattro anni chiediamo l’installazione di una telecamera a Boscomantico, all’altezza dello snodo con la ciclabile», ricorda Benini. «La telecamera è necessaria per tutelare i molti ciclisti che qui vengono a parcheggiare, per poi proseguire in bicicletta sulla pista, ma sono spesso vittime di furti in auto con il metodo della spaccata del finestrino». «Confidiamo che gli otto milioni stanziati dal ministro Minniti per la videosorveglianza urbana saranno l’occasione buona per attuare questa semplice ma efficace misura di contrasto. Da ormai due mesi ho richiesto l’intervento all’assessore Polato, ma ancora non si vede nulla. Eppure», conclude Benini, «il miglior antidoto al degrado delle periferie, di cui si continua a parlare, è renderle quanto più attraenti e vivibili possibili, valorizzandone le risorse naturali che, nel caso della Sorte, sono uniche». •

Lorenza Costantino

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