Sono stati pochi minuti quelli passati nella carlinga del bombardiere americano B17 e nelle viscere di un rifugio antiaereo sotto le strade di Verona, ma l’effetto è stato dirompente. Soprattutto se il pensiero dei visitatori al Museo della seconda guerra mondiale a Verona, allestito dall'associazione “Vivere la storia” al Forte Rudolf di via Lugagnano, è stato per chi queste emozioni le ha vissute sulla propria pelle e per chi ancora oggi è costretto, per le tante guerre del mondo, a cercare rifugio dai bombardamenti e dalla guerra.
«Museo dinamico», lo ha chiamato Alberto Tezza, presidente dei 25 soci di Vivere la storia che hanno nel forte la loro sede e da ieri anche il loro museo, il primo del genere nel Triveneto, ma è soprattutto “museo vivo”, «perché non resterà fra queste mura e non sarà sempre uguale: usciremo a incontrare scuole e gruppi interessati a un percorso didattico e culturale che vogliamo continuare a portare avanti», ha detto Tezza, prima del taglio del nastro affidato al vicepresidente del Consiglio regionale Massimo Giorgetti.
Partendo dalla ricostruzione con mobile e suppellettili originali di una casa veronese degli anni Quaranta, il percorso ha mostrato foto inedite di Verona prima e durante la guerra, documenti e cimeli storici, uniformi e due diorami in grandezza naturale ambientati l’uno in Africa e l’altro in Russia per ricordare le due grandi e sfortunate presenze italiane. Il museo è aperto anche quest’oggi, domenica 13 dalle 10 alle 18, a ingresso gratuito e con possibilità di lasciare un’offerta all’uscita. Altre date programmate sono sabato 10 novembre e il fine settimana dell’8 e 9 dicembre con orario 10-12 e 15-18. Essendo un gruppo di volontari, non può garantire aperture quotidiane, ma solo su prenotazioni per gruppi anche in date diverse. I contatti sono sul sito viverelastoria.it, e sulla pagina Facebook dell'associazione.