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È il giorno della Bisinella
«Con noi altri dieci anni»

Patrizia Bisinella attorniata dagli alleati parla sulla scalinata di Palazzo Barbieri durante la sua investitura a candidato sindaco dell’area tosiana FOTO MARCHIORI
Patrizia Bisinella attorniata dagli alleati parla sulla scalinata di Palazzo Barbieri durante la sua investitura a candidato sindaco dell’area tosiana FOTO MARCHIORI
Patrizia Bisinella attorniata dagli alleati parla sulla scalinata di Palazzo Barbieri durante la sua investitura a candidato sindaco dell’area tosiana FOTO MARCHIORI
Patrizia Bisinella attorniata dagli alleati parla sulla scalinata di Palazzo Barbieri durante la sua investitura a candidato sindaco dell’area tosiana FOTO MARCHIORI

È il giorno di Patrizia Bisinella. Alle 16, sulla scalinata di Palazzo Barbieri, la senatrice fa la sua prima apparizione da candidata sindaco della compagine di Flavio Tosi, primo cittadino uscente e suo compagno di vita. «Comincia una bella corsa che ci vedrà vincenti, governeremo per altri dieci anni» esclama, incurante della scaramanzia. Al loro fianco Fabio Venturi, presidente di Agsm che fino all’ultimo aveva sperato di essere il prescelto - «L’ambizione è umana, ci sta, ma siamo una squadra e con Patrizia mai un disaccordo» dirà più tardi - e Alberto Giorgetti, deputato di Forza Italia: «Il vero centrodestra è qui». Attorno assessori, consiglieri comunali e di circoscrizione, esponenti tosiani nelle partecipate e decine di sostenitori. «Mancano solo quelli che si sono comportati slealmente» esclama Tosi, che fa gli onori di casa: «Abbiamo scelto questo luogo perché siamo l’amministrazione uscente dopo dieci anni e perché pensiamo, con serenità, di essere anche quella entrante. E poi», sorride guardando i presenti, «per trovare un locale abbastanza capiente bisognava affittare una discoteca».

Fanno da coreografia, inconsapevole, le magliette arancione dei ballerini della «Rueda della gioia» che si erano dati appuntamento alla stessa ora sulla scalinata.

Il primo a prendere la parola è il sindaco. «La scelta sarà fra la Verona di dieci anni fa con i vu cumprà in piazza e quella di adesso, con la Bra piena di vita e di turisti, per non parlare di Verona Sud che da desolante landa di aziende dismesse è diventata porta di entrata della città alla faccia dei profeti di sventura». E promette: «Arriveranno filobus, Traforo, la riqualificazione dell’Arsenale e dell’ex Scalo merci. Io resterò in Consiglio comunale finché non avremo completato tutti i nostri progetti, perché di Roma non me ne frega niente».

Patrizia Bisinella, con Tosi capolista, l’11 giugno si presenterà alla testa di Fare! e Lista Tosi. Ci saranno poi Verona si muove di Giorgio Pasetto e Meglio Verona di Gianluca Fantoni. La lista di Giorgetti si chiamerà probabilmente Forza Verona. La candidatura Bisinella, inoltre, sarà appoggiata da Progetto Nazionale, formazione di destra rappresentata in città da Andrea Miglioranzi e Massimo Piubello, Csu Veneta di Sergio Ruzzenente, Nuova Repubblica di Manfredi Ravetto, Pensionati Veneti, dalla lista di imprenditori e Amo Verona e da Giovani!.

La candidata, nel prendere la parola, ringrazia tutti, in particolare «Flavio, Fabio Venturi, Alberto Giorgetti che conosco e stimo da anni e che rappresenta gli autentici valori di Forza Italia». E sottolinea: «Siamo una squadra di amici, che ha dimostrato di saper lavorare facendo di Verona un modello di buona amministrazione e siamo radicati in un centrodestra liberale, riformista, che crede nella sicurezza, nella tolleranza zero ma anche in una sana integrazione... Attenti a chi sa solo sbandierare slogan».

«Sarà un’ottima sindaca» profetizza Giorgetti, «perché ho avuto modo di apprezzarne le capacità in Parlamento». E aggiunge: «Ho sempre pensato che il centrodestra veronese e nazionale non può fare a meno del progetto moderato di Tosi. Qui c’è un centrodestra capace e serio, non quello che spaventa i cittadini e che parla di città al disastro». Venturi chiama alle armi: «Siamo la squadra vincente del 2007 e del 2012, chi ha tradito è dall’altra parte, noi vogliamo chiudere già l’11 giugno, ma in caso contrario non andate al mare».

Enrico Santi

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