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TELEARENA

Verona sulle tavole
d'Italia e del mondo
a «Diretta Verona»

Lo studio di "Diretta Verona"
Lo studio di "Diretta Verona"
Lo studio di "Diretta Verona"
Lo studio di "Diretta Verona"

Crescono anche nel veronese gli aspiranti chef e i giovani che vogliono trovare una occupazione nell'agroalimentare. Come si diventa chef stellato e come si può da una bottega artigiana o da una azienda agricola raggiungere le tavole di tutto il mondo? E' l'argomento trattato a «Diretta Verona», il talk show condotto da Mario Puliero con la partecipazione del direttore de L'Arena, Maurizio Cattaneo.

Ospiti in studio: Giovanni Rana, Alberto Bauli, Gian Maria Melotti, la cantante ed esperta di alta cucina Cristina Gamba e lo chef stellato Giuseppe D'Aquino.

Comincia Giovanni Rana con il racconto dei suoi esordi, dalla bottega di via Madonnina: "Com'è nata l'idea dei tortellini? Per 10 anni ho fatto il pane e quando lo portavo in giro vedevo che molti panettieri, a fine settimana, facevano anche i tortellini. Così ho provato anch'io...".

Anche Alberto ‪‎Bauli ricorda gli inizi della sua attività‬: "Quando abbiamo iniziato c'era carenza di prodotti sul mercato: con l'idea giusta, si poteva sfondare. Oggi il mercato è saturo, ma la nuova frontiera è l'estero". Interviene sul tema anche il direttore de L'Arena, Cattaneo: "Gli imprenditori che si rivolgono oltre confine sono doppiamente eroi, perché in Italia hanno a che fare con una complessa buricrazia. In più decisioni come quella di oggi dell'Ue, che ha dato il via libera a una massiccia importazione di olio tunisino senza dazi, finiranno per penalizzare i nostri produttori che da sempre puntano sulla qualità".

E a proposito di estero, gli studenti dell'alberghiero Berti del Chievo ammettono che "il nostro sogno è diventare chef e maitre e andare a lavorare all'estero". Ma cosa cercano gli stranieri nei ristoranti italiani? Secondo lo chef stellato Giuseppe D'Aquino, "più che le ricette italiane, all'estero cercano la qualità del prodotto Made in Italy".

Inevitabilmente il discorso scivola sul successo dei programmi televisivi che hanno come protagonisti. Ma per Giovanni Rana non "Masterchef? non condivido la cattiveria che gli chef mostrano in tv. La cucina, per me, è dolcezza e poesia".

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