<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
None

Sul Nord è braccio di ferro Lega-Pdl

POLITICA E SCENARI. Si apre a Verona lo scontro sull'ipotesi di creare una macroregione settentrionale con più autonomia
Tosi: «L'idea è nostra, ma se si vuole fare una “super Lombardia” noi non possiamo accettarlo»
Il sindaco Tosi con il segretario della Lega Maroni domenica scorsa a Gazzolo d'Arcole
Il sindaco Tosi con il segretario della Lega Maroni domenica scorsa a Gazzolo d'Arcole
Il sindaco Tosi con il segretario della Lega Maroni domenica scorsa a Gazzolo d'Arcole
Il sindaco Tosi con il segretario della Lega Maroni domenica scorsa a Gazzolo d'Arcole

A Verona è scontro sul nord. Una macroregione settentrionale per avere maggiore autonomia, ridurre l'imposizione fiscale e dare maggiore competività ai territori? Se il Pdl del nord lancia a Verona la proposta e dà il via al confronto anzitutto con la Lega, questa avverte: «No a una SuperLombardia». È il sindaco e segretario nazionale della Liga Veneta Flavio Tosi a ribattere alla proposta lanciata da big del Pdl come il presidente della Regione Lombardia Formigoni, dal coordinatore nazionale del partito La Russa, presenti i gruppi consiliari e i coordinatori regionali di Veneto (dove il partito è guidato dal veronese Alberto Giorgetti, deputato) di Lombardia, Piemonte, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia Romagna (presto anche la Liguria). «SIAMO PARTITI prima noi con questa idea», commenta Tosi, riferendosi all'idea lanciata dal segretario federale Roberto Maroni, «e il punto fondamentale è la linea di demarcazione fra la nostra proposta e quella di Formigoni. Bisogna sapere bene che cosa intende: vuol dire che la Lombardia assorbe il Veneto o il Piemonte, perché questo pare di capire? Noi non potremmo accettarlo». Altra obiezione:«Se si mettono insieme le regioni lo si fa per intraprendere azioni politiche nei confronti di Roma e del governo centrale», spiega Tosi. «E qui sta il punto. Noi chiediamo una forte autonomia sia amministrativa che fiscale e vedremo se Pdl ci starà. Perché sia chiaro: noi a Roma voteremo quello che proporremo qui. Vedremo che cosa farà il Pdl, ma anche il Pd». Ma a dove punta la Lega? «Il nostro obiettivo non è andare contro il sud, ma ammodernare il Paese, ridurre la spesa pubblica e impedire gli sprechi, dando responsabilità di spesa alle Regioni, dove la politica spreca ancora. E questo lo si fa con il federalismo. Lì ci si incontra. Non vorrei invece che il Pdl ne parlasse solo in campagna elettorale, per raccontare la favoletta al nord e poi, passate le elezioni, basta». LO STESSO presidente della Regione Zaia (Lega) ha detto sì alla macroregione del Nord perché «la questione settentrionale» esiste, aggiungendo però «no a una Superlombardia». Ieri comunque Formigoni ha detto che «la polemica con la Lega è insistente» e che del tema della macroregione discuterà sabato sera con i presidenti di Veneto Zaia e di Piemonte Cota proprio alla festa della Lega a Brescia. «Sono sicuro che gli amici leghisti sabato prossimo scioglieranno il dilemma», ha detto su Facebook, «e mi diranno se il loro progetto di macroregione è a costituzione vigente o prevede il suo cambiamento». SU UN ANALOGO fronte intanto Tosi scalda i motori per «Prima il Nord», la convention indetta da Maroni al Lingotto di Torino il 28 e 29 settembre. Un nuovo partito? «No, è l'dea di “modello Verona” lanciata da Maroni. «Alle elezioni di Verona c'è stato un candidato della Lega, io, il partito Lega, la Civica Tosi e altre civiche che hanno sostenuto un progetto ed erano vicine alle idee della Lega. A livello politico l'idea è di riproporre lo stesso schema, intanto alle prossime elezioni comunali di Treviso, Vicenza e altrove, ma anche alle politiche, allargando l'orizzonte a forze che possono condividere il nostro progetto federalista. Quindi la Lega non scompare, ma si allarga». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Enrico Giardini

Suggerimenti