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Riqualificare Veronetta
«Un appello ai privati»

Palazzo Bocca Trezza è uno degli edifici di Veronetta da sistemare
Palazzo Bocca Trezza è uno degli edifici di Veronetta da sistemare
Palazzo Bocca Trezza è uno degli edifici di Veronetta da sistemare
Palazzo Bocca Trezza è uno degli edifici di Veronetta da sistemare

Crea sconcerto e delusione la notizia che Veronetta dovrà aspettare ancora, e chissà quanto, prima di ricevere i fondi destinati dal Governo alla Riqualificazione urbana e alla sicurezza delle periferie.

A Palazzo Barbieri si faceva ormai affidamento sui 18 milioni di euro chiesti tramite il bando, e si stava predisponendo il progetto esecutivo degli interventi che prevedeva la realizzazione di uffici comunali, sale convegni e una serie di servizi per il terzo settore all'interno di Palazzo Bocca Trezza. La prima tranche di stanziamenti è arrivata e riguarda i primi 24 progetti. Verona è esclusa, visto che risulta collocata al novantesimo posto.

«Eravamo felici degli interventi in programma per il quartiere alle porte della città antica», commenta la presidente della prima circoscrizione Daniela Drudi. «Ora non possiamo che rinnovare l’appello agli imprenditori scaligeri perché vengano messi sul piatto dei fondi privati evitando che, in particolare, un bene prezioso come Palazzo Bocca Trezza resti ancora abbandonato al degrado».

L’assessore al sociale, Anna Leso, che nel Palazzo cinquecentesco aveva già in mente di ricavare centri interculturali e spazi di socializzazione, pur con l’amaro in bocca, cerca di mettere in luce i risultati positivi già raggiunti. Dichiara: «La delusione c’è, ma, visto che per costruire il progetto è stato ascoltato il territorio, con gli studi e le ricerche già in corso, predomina la soddisfazione di avere rafforzato i legami con realtà, comitati e associazioni che condividono il sogno di trasformare il quartiere».

Tra queste c’è senza dubbio l’associazione culturale Desegni.

Fa notare Pierluigi Grigoletti che ne è il presidente: «È stato fatto tutto in tempi rapidi e rivolgendosi forse al committente sbagliato. Il bando del governo è per le periferie degradate, mentre Veronetta è una quartiere del centro. La verità è che il Comune avrebbe potuto avviare un processo serio sulla riqualificazione di Palazzo Bocca Trezza già dal 2011, da quando lo ha ereditato dalla Provincia».

Dal 10 febbraio partirà uno studio sul quartiere, promosso dalla rete Atlas#Veronetta, con capofila l’Università di Verona, che avrà come base proprio la casa del custode del giardino dello storico Palazzo tra via San Nazzaro e via XX Settembre.

Evidenziano dal consorzio: «Veronetta ha spazi importanti per la socialità. L’obiettivo del progetto è di evidenziare le caratteristiche e le potenzialità del quartiere sotto ogni punto di vista: economico, storico, geografico e sociale».

Dal mondo della politica arrivano invece commenti espliciti.

Dice il segretario cittadino della Lega Nord, Paolo Tosato: «Dopo aver assistito agli annunci entusiastici del Partito Democratico e ai ringraziamenti della Giunta al Governo Renzi si è tornati alla triste e dura realtà. I 18 milioni che erano una certezza prima del Referendum Costituzionale oggi sono tornati a essere un miraggio».

La deputata del Pd Alessia Rotta replica però stizzita: «La graduatoria attualmente stilata e finanziata sui fondi 2016 corrisponde al primo stanziamento, pari a 500 milioni inizialmente previsto dal governo. Verona non era risultata tra quei progetti. Ma Veronetta sarà finanziata con un decreto atteso nelle prossime settimane sui fondi 2017-2019. La decisione presa dal presidente Renzi e confermata dal presidente Gentiloni copre tutti i progetti per il costo di due miliardi e 100 milioni totali. Il referendum non c’entra proprio nulla: meglio un secondo tempo che il tempo del mai».

Chiara Bazzanella

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