<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
None

Quarantenne, in tre anni prende diploma e laurea

FENOMENO. Messo in mobilità dall'azienda, in un biennio ha fatto il liceo artistico e mercoledì prossimo discute la tesi
Carriera lampo di Maurizio Terzi, alle superiori prima come privatista e poi sui banchi coi diciottenni. Infine esami a raffica a Scienze dei Beni culturali. Ora cerca un lavoro

 Maurizio Terzi, 44 anni, mercoledì prossimo si laurea in Scienze dei Beni culturali FOTO MARCHIORI
Maurizio Terzi, 44 anni, mercoledì prossimo si laurea in Scienze dei Beni culturali FOTO MARCHIORI

 Maurizio Terzi, 44 anni, mercoledì prossimo si laurea in Scienze dei Beni culturali FOTO MARCHIORI
Maurizio Terzi, 44 anni, mercoledì prossimo si laurea in Scienze dei Beni culturali FOTO MARCHIORI

A 41 anni è tornato a sedere sui banchi di scuola per conseguire la maturità artistica. Ora, dopo soli tre anni, a 44 anni sta per laurearsi in Scienze dei Beni culturali.
Protagonista di questa eccezionale carriera, scolastica prima e accademica poi, è Maurizio Terzi, un veronese che dopo essere stato messo in mobilità dall'azienda per cui lavorava come magazziniere ha deciso di dedicarsi agli studi e di approfondire la sua passione per l'arte. Detto fatto, è proprio il caso di dire. A settembre 2006 Terzi si iscrive come privatista al liceo artistico Boccioni e, facendo 4 anni in uno, a luglio consegue il diploma con un punteggio di 80 su 100.
L'anno scolastico seguente decide di fare anche il quinto anno integrativo, requisito necessario per iscriversi a una qualsiasi facoltà universitaria. Questa volta, però, Terzi ha frequenza obbligatoria. «Ho seguito regolarmente le lezioni, proprio come i miei compagni di classe diciottenni. Tutto, tranne ovviamente la gita di fine anno, non mi sembrava il caso. Ho avuto bisogno di qualche ripetizione per le materie tecniche ma per il resto sono riuscito a concludere l'anno autonomamente», racconta Terzi, che ha quindi sfruttato i due anni di mobilità stabiliti dall'azienda proprio per arricchire il suo bagaglio culturale.
Ma dopo aver fatto 30, occorreva fare anche 31. E così, studente un po' attempato ma modello, si iscrive al corso di Scienze dei Beni culturali dell'ateneo veronese. «Dovevo fare il più in fretta possibile per poi riprendere se non a lavorare, quantomeno a cercare un impiego. I primi esami li ho dati quasi subito, senza badare ai voti che però sono stati brillanti», prosegue Terzi, la cui media è di 29 trentesimi. E il cui punteggio, ora che è a un passo dalla laurea, è di 109 su 110, senza considerare i punti che gli saranno assegnati dopo la discussione della tesi.
Insomma, ora sarà additato a esempio dai genitori che pagano ai figli anni di studi universitari fuori corso. Il suo segreto? «Nessun segreto. Ovviamente ho fatto molti sacrifici e studiato tantissimo. Quest'anno mi sono concesso un'unica settimana di ferie, al mare, ma ogni mattina andavo in spiaggia con libri e appunti. Ma il resto è tutta questione di determinazione. E il desiderio di farcela a ogni costo, di raggiungere gli obiettivi. Da ragazzo avevo iniziato a frequentare le superiori, ragioneria, ma non studiavo, non ero attento in classe: una frana. Così ho deciso di andare a lavorare. Ora invece, con la maturità e il corso di studi giusto, ho riscoperto il piacere dello studio».
«Certo, ci sono stati anche momenti difficili: soprattutto quando ho sostenuto gli ultimi esami. Il fatto è che volevo comunque riuscire a laurearmi in fretta senza per questo penalizzare una media di voti tanto brillante. Così ho sentito la pressione delle prove scritte e orali», svela Terzi, il cui momento più felice di questi tre anni sarà invece il prossimo mercoledì quando di fronte alla commissione di laurea, e con dietro i parenti, gli amici, la compagna Mariella, che tanto l'hanno sostenuto nella sua impresa, discuterà la tesi. Si intitola «Un centro sub-urbano scopre le proprie risorse. I beni culturali di San Martino Buon Albergo» e sostiene che «lungi dall'essere solo un crocevia, tra l'autostrada e il centro commerciale, questa zona racchiude molti beni, anche unici. E sarebbe da valorizzare anche come meta turistica».
Ex magazziniere, ora dottorando con alla spalle una carriera di studi lampo ma dai voti estremamente positivi, cosa ritiene che riservi per lei il futuro? Trovare lavoro non è facile, nemmeno con una laurea appesa alla parete. «Il futuro rappresenta una bella incognita, ma sono speranzoso. Il mio obiettivo, ora, è quello di trovare un impiego in una galleria d'arte o in qualche fondazione. Insomma, nell'ambito per cui mi sono tanto preparato e documentato», racconta Terzi che, nel cassetto, ha anche un romanzo che ha scritto durante gli anni in cui lavorava in magazzino.
Ilaria Noro

Ilaria Noro

Suggerimenti