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Primarie, il Pd lancia
Orietta Salemi sindaco

Orietta Salemi, vincitrice delle primarie, festeggiata nella sede del Pd ieri sera dopo le 22 con gli sfidanti Gustavo Franchetto e Damiano Fermo FOTO MARCHIORI
Orietta Salemi, vincitrice delle primarie, festeggiata nella sede del Pd ieri sera dopo le 22 con gli sfidanti Gustavo Franchetto e Damiano Fermo FOTO MARCHIORI
Orietta Salemi, vincitrice delle primarie, festeggiata nella sede del Pd ieri sera dopo le 22 con gli sfidanti Gustavo Franchetto e Damiano Fermo FOTO MARCHIORI
Orietta Salemi, vincitrice delle primarie, festeggiata nella sede del Pd ieri sera dopo le 22 con gli sfidanti Gustavo Franchetto e Damiano Fermo FOTO MARCHIORI

Sarà Orietta Salemi, 56 anni, consigliera regionale, a guidare il Pd e la coalizione di centrosinistra alla sfida delle elezioni amministrative dell’11 giugno. Insegnante di greco e latino in aspettativa, Orietta Salemi, che ora dovrà sospendersi da segretario cittadino, ha vinto le primarie del Pd, svoltesi ieri, dalle 8 alle 21, nei 23 seggi allestiti in tutti i quartieri. I votanti sono stati 4.010, cifra definita «eccezionale e sopra ogni aspettativa» dal segretario provinciale Alessio Albertini. Salemi ha ottenuto 2.105 voti, pari al 52,5 per cento. Una vittoria netta su Gustavo Franchetto, arrivato secondo con 1.314 preferenze (32,7%) e Damiano Fermo, fermatosi al 14,7 per cento con 592 voti.

Insegnante di greco e latino in aspettativa, sposata, con un figlio, Orietta Salemi ha atteso il risultato che l’ha consacrata candidata sindaco nella sua casa di Novaglie, insieme ai ragazzi del suo staff.

I suoi principali avversari saranno Federico Sboarina del centrodestra, Alessandro Gennari del Movimento 5 Stelle e il candidato del Fare! di Flavio Tosi. Forse la senatrice Patrizia Bisinella con il sindaco uscente come capolista. I votanti sono stati 4.010, un risultato giudicato eccellente dai vertici locali del Pd. Anche alla luce del fatto che gli iscritti al Pd nei circoli cittadini sono 844 (2.428 in tutta la provincia). Alle 17 si erano recati alle urne in 2.650. Il voto era aperto a tutti i residenti nel Comune di Verona che abbiano compiuto 16 anni e aderiscano alla proposta politico-programmatica del Pd sottoscrivendo l’apposito registro, contribuendo con 2 euro alle spese organizzative.

Alle primarie del 2012 per il candidato sindaco avevano votato in 4.912 (voti validi 4.890). Ma si trattava di primarie di coalizione. Oltre al Partito democratico, vi aderivano, infatti, anche Sinistra ecologia e libertà, Federazione della sinistra, Partito socialista e Italia dei Valori.

Cinque anni fa il trionfatore, con 2.824 voti, pari al 57,7 per cento, era stato Michele Bertucco, sostenuto da Pd, Sel, Fds e Psi. Al secondo posto era arrivato l’indipendente Mario Allegri, docente universitario sostenuto anche da una parte del Pd, con 1.718 voti, pari al 35,13. Per Antonio Borghesi, all’epoca deputato dell’Idv, recentemente scomparso votarono in 348, poco più del sette per cento.

Un raffronto, per quanto riguarda l’affluenza, si può fare anche con le consultazioni del 2009 per la scelta del candidato a presidente della Provincia. I partecipanti, in città, furono 2.300. In quella circostanza Diego Zardini, attualmente deputato, ebbe la meglio su Sergio Ruzzenente e Moreno Ferrarini.

Nella giornata di ieri non sono mancate polemiche sulla partecipazione al voto anche di «intrusi», in particolare di simpatizzanti del sindaco Flavio Tosi. «Si dicono tante cose...» risponde il consigliere comunale tosiano Salvatore Papadia, «avvistato» al seggio di San Michele. Fermo, uno dei candidati in lizza, tuttavia, esclude che, «ci sia stata una partecipazione organizzata di persone provenienti da altre aree politiche».

Enrico Santi

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