<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
None

«Per fortuna che lo stabile era disabitato»

LE REAZIONI. Capannelli di curiosi tutto il giorno hanno commentato l'accaduto a pochi metri dalla via dello shopping

«Sfiorata la tragedia», è il coro di commercianti e residenti che ora chiedono celerità nei lavori

C'è stato grande spavento tra i residenti e i commercianti della zona adiacente via Cantore, a pochi passi da via Mazzini, dove ieri, all'alba, si è sviluppato un incendio che ha consumato internamente l'intero palazzo situato al civico 2, sopra la pizzeria Cantore, che è stata completamente bruciata.
«Per fortuna l'edificio era disabitato e nessuno è rimasto ferito», questo il pensiero comune che esprimono i testimoni, ripetendolo continuamente ai costanti capannelli di curiosi che si formano nei pressi dell'edificio. Lo stabile è infatti circa a metà della via dello shopping veronese e sono tanti quindi i passanti che si fermano sbigottiti di fronte allo scenario, per chiedere informazioni.
«Il fumo si vedeva fin da piazza Bra», racconta il titolare del bar accanto alla pizzeria. «Abbiamo avuto davvero paura», ammette la commessa di un negozio di calzature di via Mazzini, «quando sono arrivata stamattina verso le 9 c'era ancora fumo e tanta puzza di bruciato. Per fortuna non c'è stata nessuna vittima, ma dispiace per i proprietari della pizzeria, che hanno perso tutto».
Lo scheletro del palazzo, rimasto in piedi, ma completamente annerito, sembra quasi un edificio bombardato, come dicono i passanti, che si fermano ad osservare. «Non c'erano né persone né mobilio nell'edifico. Poteva essere una vera tragedia».
In molti si domandano come sia potuto succedere, ipotizzando che il rischio di crolli possa essere scongiurato dal fatto che il palazzo è stato restaurato da poco, come testimoniano le travi portanti, rimaste al proprio posto.
Ma c'è chi ha paura che l'edificio possa crollare e auspica che venga demolito per sicurezza, come Damiano Nadali, proprietario del negozio di cornici adiacente il palazzo andato a fuoco: «Fortunatamente l'incendio è rimasto circoscritto e non si è esteso anche agli altri palazzi. Forse se fosse stato abitato si sarebbero accorti prima dell'incendio. Speriamo che i lavori siano rapidi, perché ora la strada è chiusa e noi artigiani e commercianti ne risentiamo».
A seguito dell'incendio infatti, a partire da ieri, è stato istituito il divieto di transito per i veicoli in via Cantore, via Oberdan, via Alberto Mario e piazzetta Scalette Rubiani. Il passaggio sarà consentito solamente alle biciclette e ai veicoli dei residenti e dimoranti, titolari di garage ubicati nelle vie interessate dal provvedimento. Stabilito inoltre il divieto di sosta permanente in via Alberto Mario e in via Oberdan, su entrambi i lati della carreggiata, il tutto per motivi di sicurezza, ritenendo l'edificio pericoloso per l´incolumità pubblica.
«Siamo qui bloccati, praticamente chiusi dentro», lamentano infine i commercianti della zona transennata, «con anche la paura che il palazzo possa crollarci addosso. Speriamo che i lavori di messa in sicurezza dell'edificio siano rapidi». E.I.

Suggerimenti