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Pattuglie continue tra turisti e gite

In Bra non solo turisti e famiglie
In Bra non solo turisti e famiglie
In Bra non solo turisti e famiglie
In Bra non solo turisti e famiglie

Ore 11.28: un mezzo della polizia, un fuoristrada con il paracarro rinforzato, passa lentamente da piazza Bra, battendo il tratto antistante l’Arena e puntando verso il Liston.

Ore 11.43: tre poliziotti, in divisa e a piedi, attraversano i giardinetti lasciandosi palazzo Barbieri alle spalle e proseguendo verso il Liston, passando in fianco alla fontana. Una manciata di minuti ancora, sul mezzogiorno, e tre agenti della polizia locale tornano ad camminare tra le panchine, in senso opposto.

Di più. Oltre a questi movimenti, nell’arco di tempo in cui abbiamo monitorato ininterrottamente il salotto buono della città, indicativamente dalle 11 a dopo le 13, è stato frequente e costante anche il passaggio di vigili in scooter e di altre Volanti. E due pattuglie della polizia locale sono rimaste fisse a margine dei giardini, vicino al basamento della statua di Vittorio Emanuele II.

Così è stato per gran parte del giorno, in mezzo al via vai di migliaia di turisti, per lo più comitive di stranieri, decine di scolaresche con studenti di ogni età, veronesi di passaggio o di riposo sulle panchine in ombra. Il presidio delle forze dell’ordine in piazza Bra, annunciato da prefetto e questore all’indomani della violenta rissa in piazza Bra scoppiata domenica pomeriggio, c’è e si vede.

«Potenzieremo ulteriormente la presenza sul territorio». «Ci saranno meno persone in ufficio e più sulla strada», aveva annunciato il prefetto Salvatore Mulas. E, a giudicare il viavai di mezzi e divise, alle parole sono seguiti i fatti.

«Il presidio si nota: speriamo duri», commenta alzando gli occhi dal giornale un arzillo sessantenne, assiduo frequentatore della Bra da anni. «Forse anche per questo ora non ci sono i soliti gruppi di uomini dell’Est Europa che di solito stazionano sulle panchine all’altro lato dei giardini, verso i bagni pubblici. Bevono litri di vino in cartone e basta una parola di troppo e la situazione degenera: accade spesso», aggiunge l’uomo, che preferisce rimanere anonimo.

Presente e puntuale come ogni giorno, invece, un altro gruppo di persone – uomini e un paio di donne, presumibilmente dai 30 ai 50 anni – additato come problematico.

Si tratta di una decina di persone, veronesissimi a giudicare dalla proprietà del linguaggio dialettale, parolacce comprese, che anche ieri ha aperto e bevuto parecchie lattine di birra formato extra large girando di panchina in panchina, bestemmiando e alzando la voce in qualche caso anche verso i passanti.

Lo stesso sindaco Tosi, di ritorno a Palazzo dopo aver fatto tappa allo stand di misurazione gratuita della pressione, è stato bersaglio di alcuni insulti.

Il comune denominatore delle cattive frequentazioni in Bra, causa di episodi di degrado, insicurezza e addirittura violenza, sembra insomma essere il consumo smodato di alcol anche in pieno giorno: ieri i vigili hanno multato due italiani di 45 e 55 anni per aver consumato bevande alcoliche in area non consentita, violando le prescrizioni del regolamento comunale che vieta a chiunque di consumare bevande alcoliche di qualsiasi gradazione nei parchi e nei giardini pubblici della città. Una decisione a suo tempo presa proprio con l’obiettivo di rendere più sicure le aree verdi.

Oltre al pullulare di divise, da ieri mattina alle 6 in Bra c’è un nuovo arrivo. Il chiosco stagionale delle granite che trova posto vicino alla statua dei caduti di guerra.

Aperto da oggi, in molti puntano anche su questo presidio come ulteriore disincentivo alla cattive frequentazioni a favore di turisti, famiglie e bimbi.I.N.

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