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La manifestazione e il caso

Partito il Tocatì,
in rete non si placa
la polemica

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L'inaugurazione del Tocatì (Marchiori)
L'inaugurazione del Tocatì (Marchiori)
L'inaugurazione del Tocatì (Marchiori)
L'inaugurazione del Tocatì (Marchiori)

A Tocatì ormai cominciato, non si placano le polemiche, soprattutto online, sulla cancellazione della «Biblioteca vivente» della Fondazione San Zeno (dove fra le tematiche trattate c'era anche quella omosessuale), osteggiata in primis dal Popolo della Famiglia perché «contraria alla famiglia».

Dopo la raffica di critiche delle politica (fra gli altri la decisione dell'Amministrazione è stata criticata dai parlamentari Francesca Businarolo, Alessia Rotta, Mattia Fantinati e Vincenzo D'Arienzo e dai consiglieri comunali Tommaso Ferrari e Michele Bertucco), continuano quelle sul web.

 

La pagina facebook del Tocatì è stata subissata di recensioni negative (tanto che il «rating») è sceso da quasi 5 a 3.5, e lì in molti hanno voluto esprimere il proprio dissenso per la cancellazione del'evento. 

«Gli incontri potevano essere spostati in un'altra sede per non cancellare ciò che era già stato predisposto e per dimostrare autonomia di pensiero e di giudizio. Ma forse gli organizzatori del Tocatì condividono la decisione del Sindaco e il sentimento di uno sparuto gruppo di Famiglie che si è sentito minacciato da una semplice conversazione contro il pregiudizio», scrive Francesca.

Francesco chiede: «Siete in grado di affrontare seriamente la questione ? Siete seri al punto da prendere una chiara posizione sull'argomento ? Purtroppo il nostro sindaco con il suo comportamento omofobo ha già fatto un grosso danno. Mi aspetterei da parte vostra una dichiarazione ufficiale, visibile a tutti ! Un bel arcobaleno su tutte le sagome in giro per la città ?».

Sara commenta: «Un festival "culturale" che accetta imposizioni retrograde e fuori dalla realtà, come se le persone LGBT non esistessero o non fossero capaci di amare o non fossero tali fin dalla nascita! Per di più un festival "internazionale", come se all'estero non ci fossero già leggi e culture molto più avanzate delle nostre in fatto di diritti umani (già, anche le persone LGBT sono esseri umani). Avete decisamente fallito l'obiettivo».

Infine Alberto Sperotto scrive una sorta di «lettera aperta»: «Cari amici dell'AGA, non posso che condividere che il Tocatì deve essere la "festa per tutto il pubblico", ma una parte di questo pubblico non sarà gradito al Tocatì. È un brutto, bruttissimo segno quello che è stato tracciato oggi perché i libri, piacciano o non piacciano, nessuno li deve toccare, "né mì, nè tì" e non dobbiamo permettere che qualcuno ci proibisca di leggere quello che vogliamo, che gli piaccia o meno» E, conoscendovi da quando eravamo bambini cresciuti e giocavamo le prime partite del torneo di s-cianco assieme, non posso che pensare che ne siate dispiaciuti tanto quanto me». 

 

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