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La madre di Alex: «Se avesse lasciato la porta aperta...»

Giorgio Zordan ARZIGNANO «Avrebbero dovuto partire questa mattina (ieri, ndr) per far rientro a casa, invece abbiamo ricevuto la telefonata di Alessia, una delle amiche che erano nella casa, che ci ha informato di quanto era accaduto». Giuliana Massignan, assieme al marito Daniele Ferrari, i genitori di Alex, sono tornati nella loro casa di via don Lino Coffere, nel quartiere di San Bortolo, nel tardo pomeriggio da Ferrara di Monte Baldo, nel Veronese, dove s’è consumata la disgrazia che è costata la vita al figlio e a Luca Bortolaso. Portati via dal killer silenzioso, il monossido di carbonio sviluppatosi da un braciere che i due, entrambi 21enni, avevano posizionato al centro della stanza da letto per riscaldarsi durante la notte. «Hanno compiuto – prosegue la madre - una azione da irresponsabili, anche se non lo erano: avrebbero potuto mettere una coperta in più, avevano le tute da sci, invece…». Le ultime notizie di Alex i genitori le hanno ricevute lunedì, il primo giorno del 2018, per farsi gli auguri. «Ci eravamo sentiti ieri. Mi aveva mandato un messaggio vocale con whatsapp in cui mi diceva che tutto stava andando bene». Prende il telefonino e riascolta il messaggio. La voce di Alex è serena, come quella di chi si sta divertendo. «E dire che io – prosegue – ero contraria. Non volevo che andasse in montagna. Mi preoccupava soprattutto la pericolosità delle strade, e quindi l’eventualità che potesse accadere un incidente. Ma come si fa a dire di no ad un ragazzo di 21 anni? Anche mia figlia Valérie ha passato il capodanno in montagna, a Cortina. Alex ha preferito una soluzione più semplice e più vicina, anche se tante volte aveva festeggiato con gli amici San Silvestro nella taverna di casa. Avessero almeno tenuto socchiusa la porta per un ricambio d’aria. Invece…». L’abitazione, che si trova in località Ca' di Sotto di Ferrara di Monte Baldo, è di proprietà di una delle amiche che assieme ad Alex e Luca avevano deciso di trascorrere il Capodanno tra la neve. Una casa singola, senza riscaldamento come praticamente tutte quelle della frazione: le ragazze nella loro camera avevano una stufetta elettrica, Alex e Luca si sono arrangiati con un secchio riempito di braci che hanno consumato l’ossigeno presente nella stanza togliendo loro il respiro. La comitiva aveva passato il primo giorno dell’anno a divertirsi sula neve con le slitte. «Alex era un ragazzo – lo ricorda il padre - come tanti. Si era diplomato all’Istituto “Ceccato” di Montecchio ed ora si stava dando da fare per trovare un’occupazione stabile». «Era un ragazzo d’oro. Altruista – aggiunge la mamma – sempre disposto a dare una mano. Quando nel 2012 mi sono rotta un ginocchio, ed anche nel 2015 quando ho avuto un altro problema, mi è sempre stato vicino per aiutarmi, anche nelle faccende di casa. Amava l’arte, la musica, la fotografia». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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