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Intitolato a Confortini il nuovo Polo chirurgico

SANITA' . La scelta che pone fine alle polemiche presa dopo una consultazione con il direttore generale dell'Azienda integrata Caffi e con il rettore dell'Ateneo Mazzucco
È ufficiale: il sindaco Tosi ha deciso di dedicare la piastra di Borgo Trento al professore che segnò la storia dei trapianti

 Il direttore Sandro Caffi sopra il nuovo Polo chirurgico intitolato alla memoria di Piero Confortini
Il direttore Sandro Caffi sopra il nuovo Polo chirurgico intitolato alla memoria di Piero Confortini

 Il direttore Sandro Caffi sopra il nuovo Polo chirurgico intitolato alla memoria di Piero Confortini
Il direttore Sandro Caffi sopra il nuovo Polo chirurgico intitolato alla memoria di Piero Confortini

E alla fine il nuovo Polo chirurgico di Borgo Trento che verrà inaugurato il 30 novembre sarà intitolato alla memoria di uno dei pionieri della chirurgia che iniziò il suo percorso di successo proprio a Verona: il professor Piero Confortini. Lo ha comunicato ufficialmente ieri il sindaco Flavio Tosi, dopo aver sentito il direttore generale dell'Azienda ospedaliera universitaria integrata, Sandro Caffi, e il rettore dell'Università, Alessandro Mazzucco, medico chirurgo pure lui.
Confortini è stato un pioniere dei trapianti renali in Italia e fondatore del Centro trapianti renali proprio all'ospedale di Borgo Trento. Pietro Confortini, nato a Ferrara l'8 maggio del 1924, fu tra i protagonisti della nefrologia italiana moderna; tra i primi nel nostro Paese, nel 1953, ad applicare il rene artificiale a pazienti affetti da insufficienza renale acuta e primo nel 1963, a trattare pazienti uremici mediante l'emodialisi periodica.
Nominato nel 1967 primario della "Terza Divisione Chirurgica" dell'ospedale di Borgo Trento, Confortini fondò al suo interno il primo Centro trapianti renali di Verona che, in poco tempo, diventò il più grande centro d'emodialisi d'Italia e d'Europa.
La coincidenza curiosa che avvalora il significato di questa intitolazione è che proprio 42 anni fa, nel novembre del 1968, il professor Confortini e la sua équipe trapiantarono – il secondo caso in Italia dopo quello del professor Paride Stefanini a Roma – un rene nuovo ad un paziente nefropatico.
Da quell'anno il trapianto di rene assunse grande importanza nell'attività di Confortini che, nel 1975, fu nominato presidente della Società italiana dei trapianti. Nel dicembre del 1981 il professor Confortini morì improvvisamente per infarto all'età di 57 anni. In quell'anno al Centro trapianti da lui fondato si eseguivano mediamente 200 emodialisi alla settimana e, dopo il primo, erano già stati effettuati altri 300 trapianti di rene.
Tra le proposte emerse per la intitolazione, il Consiglio comunale aveva votato il nome dell'avvocato Luigi Selmo, sotto la cui presidenza (1957 – 1962) del consiglio di amministrazione degli Istituti Ospitalieri fu ideato e finanziato il nuovo ospedale geriatrico; il collegio di direzione dell'Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona ha già deciso di intitolare il futuro Istituto dell'Anziano presso l'attuale Ospedale Geriatrico.
La proposta di intitolare il Polo a Confortini era emersa con forza anche dalle pagine de L'Arena fin dai primi giorni e aveva trovato molti consensi ma il dibattito si è allargato e sono via via emersi altri nomi: c'era stata la proposta di intitolare il Polo chirurgico alla Fondazione Cariverona, ma lo stesso istituto di via Emilei ha fatto un passo indietro lasciando ogni decisione al sindaco; sono stati inoltre proposti i nomi di San Zeno, di Galileo Galilei e altri ancora, ma si è voluto optare per una scelta all'interno del solco della tradizione della medicina di chirurgia affinché fosse la più attinente alla vocazione del nuovo Polo.© RIPRODUZIONE RISERVATA

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